L’importanza della vitamina D

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La vitamina D è un nutriente importantissimo per il nostro organismo, e in questi ultimi anni se ne sente parlare sempre più spesso.

Innanzitutto è costituita da un gruppo di vitamine liposolubili, ovvero che vengono assorbite attraverso i grassi, ma la forma migliore per la nostra assunzione è la D3, il Colecalciferolo.
La sua fonte principale sono l’esposizione al sole e la dieta alimentare o l’assunzione di integratori specifici.

Ma perché è così importante?

Questa vitamina è essenziale per il nostro organismo, e possiede tantissime funzioni:

  • Fissa il calcio nelle ossa, aiutando a contrastarne la fragilità.
  • Ha una funzione positiva contro le infiammazioni.
  • Rafforza il sistema immunitario.
  • Contrasta diverse patologie, come infarto, diabete e Alzheimer.
  • Ha un’attività antiossidante e antimicrobica.
  • Protegge la funzione muscolare e cerebrale.

Infatti è talmente importante che viene definito quasi un ormone, anziché una semplice vitamina.
Inoltre, associata alla vitamina K2 (il Menachinone) aiuta a eliminare il calcio depositato nei vasi sanguigni e mineralizzare la ossa. Infatti il calcio, che è il componente principale della struttura ossea, ha bisogno di questi due elementi per essere assorbito nel modo giusto dal nostro corpo. Per questo motivo, spesso negli integratori in vendita, questi due nutrienti vengono combinati insieme.

La carenza di questa vitamina può portare stanchezza, mal di testa e dolori muscolari, ma anche un aumento nell’incidenza delle malattie autoimmuni e nell’indebolimento della struttura ossea, con conseguente aumento di probabilità di rachitismo, osteomalacia (che è il “rachitismo degli adulti”, con fragilità ossea e dolori) e di osteoporosi (diminuzione della densità ossea, con maggior possibilità di fratture) classico delle persone anziane.

Difatti spesso le persone di una certa età tendono a stare chiuse in casa senza prendere il sole, ed il livello di vitamina D nel loro sangue scende, causando frequentemente questi problemi. È essenziale effettivamente svolgere attività all’aperto e prendere il sole a tutte le età, non solo da giovani. L’esposizione della pelle al sole, attraverso i raggi UVB, infatti è determinante.

Prendere il sole aumenta il livello di vitamina D.
Prendere il sole aumenta il livello di vitamina D.

È importante però ricordarsi che le creme protettive solari contrastano la produzione di questa vitamina, in quanto fungono da barriera per la pelle da parte dei raggi del sole (che non è certo un male, anzi..) ma di contro limitano fortemente la produzione di vitamina D. Quindi è importante esporsi sempre in orari in cui il sole non brucia (ad esempio la mattina presto o la sera) in modo da potersi “ricaricare” di vitamina.

La quantità giornaliera da assumere varia da persona a persona, ma dovrebbe essere tra le 3.000 e i 5.000 unità al giorno.
Si può anche mantenere d’occhio il livello di questo nutriente facendo un semplice esame del sangue, chiamato 25(OH) per valutare se effettuare una maggiore integrazione di questo elemento. Il valore dovrebbe attestarsi sempre tra i 60 e i 100 ng/ml.

Le fonti alimentari di questa vitamina sono poche, infatti naturalmente è poco presente nei cibi, ma quelli che ne contengono di più sono il pesce azzurro (salmone, sardine, sgombro, merluzzo), il pesce spada, l’olio di fegato di merluzzo, e in piccole quantità anche nel tuorlo d’uovo e in alcuni funghi.

Questa vitamina è generalmente ben tollerata, ma un consumo eccessivo potrebbe causare nausea e vomito, debolezza, perdita di peso e scarso appetito. Quindi è sempre essenziale non fare di testa propria e avvalersi della consulenza di un medico o di un esperto.

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