
La madre era stata contagiata in America Latina. Un feto era stato colpito dal morbo in Slovenia ma era stato abortito.
Un bimbo nato oggi al Vall d’Hebron University Hospital di Barcellona è risultato affetto da microcefalia, dovuta a sua volta al virus Zika, dal quale la madre era stata contagiata in America Latina: ne hanno dato notizia fonti della stessa struttura medica catalana, sottolineando che si tratta del primo caso accertato in Europa di malformazione provocata direttamente dalla malattia. Già era stato scoperto in Slovenia un feto colpito dal morbo virale, che però non era venuto alla luce poiché i genitori avevano deciso di comune accordo l’interruzione anticipata della gravidanza.
La donna invece in questo caso, benché sapesse da maggio della malformazione, ha deciso di portare avanti la gravidanza. L’ospedale ha annunciato oggi che sia il bambino sia la madre sono in “condizioni stabili”.
Il sito del ministero della Salute riporta che in Spagna sono stati registrati 190 casi di infezioni da virus Zika: in tutti i casi tranne uno l’infezione è stata contratta all’estero. Un caso di trasmissione sessuale è stato registrato a Madrid.
La scorsa settimana a New York è stato registrato il primo caso di feto malformato dovuto al virus. La madre aveva viaggiato un in Paese da cui si è diffuso il virus.
Proprio oggi una rivista specializzata, Nature Microbiology, ha scritto che decine di migliaia di bambini potrebbero nascere con la microcefalia in America Latina e nei Caraibi, le due regioni del mondo più colpite dal virus. Secondo i calcoli, circa 93,4 milioni di persone potrebbero essere contaminati dal virus, fra queste 1,65 milioni di donne incinte, prima che l’epidemia venga debellata, afferma sempre la rivista. Il fatto che in media circa l’80 per cento dei casi d’infezione abbiano esito benigno o addirittura passino inosservati non elimina il pericolo di fondo, dovuto principalmente al fatto che contro la malattia non esistono allo stato attuale né vaccini né terapie specifiche.
Oltre alla microcefalia, i neonati potrebbero risultare affetti da anomalie cerebrali che però non presentano sintomi visibili, come pure disfunzioni neurologiche, pesanti ritardi nella crescita ovvero, al limite, i feti essere partoriti già morti.
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