Software @ Management - Assistenza Tecnica e Corsi Informatica ed Internet. Grafica per la stampa ed il web. Creazione ed Aggiornamento siti web. Campagne MMM SEM SEO!

Una nuova proteina della longevità aiuta la memoria

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

Una nuova proteina della longevità aiuta la memoria
Una nuova proteina della longevità aiuta la memoria
Scegli sui Social
Pin Share
Cloto, l’ormone che potrebbe curare le malattie neurodegenerative. Una ricerca della California University di San Francisco mostra i risultati sperimentali sul coinvolgimento della proteina anti-età nel contrastare l’invecchiamento.
SI CHIAMA Cloto, come la più giovane delle Parche, le divinità che nell’antichità stabilivano il destino degli uomini. E questo ormone un ruolo potrebbe averlo nel decidere il nostro futuro. Potrebbe essere una delle chiavi per studiare i segreti della longevità. Un piccolo frammento iniettato nei topi è riuscito a migliorare rapidamente le loro capacità fisiche, cognitive e mnemoniche per molte settimane. Già altri studi hanno messo in luce il ruolo di Cloto nel processo di invecchiamento, ma questa volta i ricercatori dell’università della California a San Francisco lo hanno testato come una sorta di terapia.
È ancora presto per parlare di elisir di lunga vita. Gli autori della sperimentazione hanno infatti chiarito che serviranno studi clinici più approfonditi per vedere se questo ormone potrà essere efficace e senza effetti collaterali sugli esseri umani. “Oggi con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie neurologiche, la sfida è trovare cure adeguate” spiega Dena Dubai, autrice dello studio pubblicato su Cell Reports. “Sapevamo già che persone con livelli più alti di Cloto hanno più memoria e migliori capacità cognitive e fisiche. Ora abbiamo verificato che le iniezioni di Cloto hanno ‘ringiovanito’ la memoria dei topi. Riuscivano a sostenere performance simili ad animali molto più giovani”.
Cloto, prodotta naturalmente sia nel rene che nel cervello, viene definita anche “proteina della longevità”. E nei casi in cui il gene è stato mutato in laboratorio, gli animali hanno avuto una vita breve.
“Lo studio è interessante” commenta Nicoletta Berardi, dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr, “perché per la prima volta gli animali sono stati trattati in modo acuto con risultati positivi. Si è visto che questo ormone è collegato a un miglioramento del funzionamento delle connessioni sinaptiche del cervello e del funzionamento della memoria. Sulle cavie con una patologia simile al Parkinson, i test hanno dato un buon esito nelle funzioni motorie”.
Uno studio della Boston University School of Medicine, aveva già stabilito che Cloto protegge i neuroni dal danno alla guaina mielinica provocato da malattie come la sclerosi multipla. Tanto che si è pensato a una via per studiare nuove terapie. Mentre altri studi hanno messo in relazione bassi livelli di Cloto nelle donne e depressione.
Scegli sui Social
Pin Share

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Shop @ Magiko - Vendita online di Articoli Esoterici e Magici. Ritualistica e Festival Anno Magico!