
Dal 1992 ad oggi il telescopio spaziale Kepler della NASA e altri osservatori hanno scoperto più di 1.800 pianeti extrasolari con tantissimi altri possibili candidati in attesa di conferme. Tra questi ce ne sono alcuni interessanti, ma quello che attira maggiormente gli scienziati è Kepler 186f già battezzato il gemello della Terra.

Kepler 186f è un pianeta extrasolare orbitante intorno alla stella nana rossa Kepler 186 nella costellazione del Cigno, distante circa 500 anni luce dalla dal sistema solare. È il primo pianeta extrasolare con un raggio simile a quello del nostro pianeta (è circa 11% più grande) e sembrerebbe possedere tutti i requisiti per essere classificato nella zona abitabile, quella zona la cui temperatura consente la presenza di acqua liquida. Su questo straordinario esopianeta, un anno è di soli 130 giorni, perché è questo il periodo che impiega a completare l’orbita attorno alla sua stella, che è quasi circolare. L’inclinazione dell’asse di Kepler-186 f è probabilmente molto piccola, in questo caso non sarebbero presenti delle stagioni a differenza della Terra e di Marte; anche a causa della piccola eccentricità che comporta una orbita circolare e non ellittica. Tuttavia l’inclinazione potrebbe essere maggiore (23° circa) se ci fosse un altro pianeta tra Kepler-186 e Kepler-186 f. Questo ipotetico pianeta non è ancora stato osservato, ma le attuali teorie delle formazione dei sistemi planetari e le simulazioni hanno mostrato come ci sia una discreta possibilità che esista un altro pianeta di massa minore rispetto agli altri cinque (poiché, in caso contrario, comporterebbe delle grosse instabilità alla sua orbita), collocato proprio prima di Kepler-186 f. La stella Kepler 186, inoltre, ospita altri quattro pianeti (Kepler-186 b, c, d, e) che tuttavia sono troppo vicini e troppo caldi per poter avere dell’acqua liquida. A circa 500 anni luce di distanza, Kepler-186 f è troppo lontano dalla Terra e la sua stessa stella (una nana rossa) è troppo poco luminosa per gli attuali telescopi per poter osservare e determinare con precisione la sua massa, il clima e la composizione dell’atmosfera. Tuttavia, questa scoperta mostra come ci siano altri pianeti della dimensione della Terra nella zona abitabile. I telescopi di prossima generazione saranno in grado di determinare le caratteristiche fondamentali (come massa, composizione e atmosfera) di questi esopianeti necessarie per stabilire se esistono realmente o no le condizioni per supportare qualche forma di vita. Nel frattempo è bello immaginare di aver trovato una nuova casa, anche se probabilmente irraggiungibile!

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