Prevenzione crimine grazie al riconoscimento facciale

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Le startup che lavorano alla «polizia predittiva» di Minority Report. La “polizia predittiva” di Minority Report, il racconto del 1956 di Philip Dick diventato nel 2002 un blockbuster firmato da Steven Spielberg, non è più fantascienza. I miliardi di terabyte registrati da migliaia di telecamere di sorveglianza di una grande città non servono infatti solo a cercare di identificare gli autori di un crimine: con l’analisi dei big data attraverso l’uso di sofisticati algoritmi di intelligenza artificial, che rilevano anomalie espressive e comportamentali degli individui tipiche di chi sta per commettere un crimine, è oggi possibile “anticipare” un delitto prima che questo avvenga. Proprio come nell’universo visionario di Dick.

È di questo che si occupa Corteca, avveniristica startup israeliana attiva nei settori sicurezza e informatica, che ha di recente stipulato una partnership in India con Best Group proprio per sperimentare il suo metodo di “previsione” di un crimine.

Ma la startup israeliana non è sola. La svedese Hexagon Safety & Infrastructure è uno dei leader del settore grazie alla sua Intergraph Business Intelligence, creata per predire calamità naturali, azioni terroristiche o criminali, incidenti a infrastrutture critiche. Salvando vite umane. È un’evoluzione in senso “safe city” del concetto di “smart city”: come spiega Angelo Gazzoni, country manager italiano di Exagon, «integrando dati che arrivano dall’esterno, informazioni dei sensori, sentiment analysis e lo storico delle chiamate, è possibile verificare dei trend, quindi intercettare la fase nascente di qualcosa sta accadendo».

Con software georiferiti evoluti si vanno a integrare sulla mappa le ricorrenze e le incidenze di episodi già accaduti, ottenendo così indicazioni statistiche su dove un crimine potrebbe di nuovo accadere, continua Gazzoni. «Si possono trovare correlazioni prima impossibili da fare, ad esempio un quartiere in cui si riscontrano molti casi di infrazione stradale potrebbe essere legato a un nascente spaccio di droga. E il sistema centrale permette anche di utilizzare sensori mobili come robot e droni di pattugliamento».

Un’altra protagonista del settore è Palantir Technologies, software house californiana con quindici anni di storia e duemila dipendenti, attiva nell’analisi di big data di ogni tipo. Consulente di banche e hedge funds per i suoi prodotti finanziari, nel campo della sicurezza antiterrorismo ha clienti del calibro dell’Fbi, dell’agenzia di sicurezza nazionale (Nsa), del Corpo dei Marines e dell’aviazione militare statunitense, che per esempio hanno utilizzato i suoi software durante la guerra in Afghanistan per prevenire attentati. Palantir lavora anche con diversi dipartimenti di polizia, come quello di New York (Nypd) o quello di New Orleans, proprio per creare dei sistemi di “polizia predittiva”. Un settore in cui sono attivi anche i police department di Chicago e Los Angeles.

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