Pianeti con esolune nel sistema Kepler 1625

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Pianeti con esolune nel sistema Kepler 1625
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Forse abbiamo trovato la prima luna extrasolare. Forse, a 4.000 anni luce da noi, abbiamo trovato un pianeta extra solare con una luna. Sarebbe la prima esoluna mai osservata.  I ricercatori si stanno preparando ad usare il telescopio spaziale Hubble per confermare la scoperta.

Troppo presto per poter supporre che la prima luna extrasolare mai osservata sia proprio come la pensiamo. Non siamo neppure sicuri di averla osservata, ancora.

Il telescopio spaziale Kepler ha trovato migliaia di pianeti extra solari osservandone il transito davanti alle rispettive stelle: si desume la presenza di pianeti in orbita attorno a una stella misurando le variazioni di luminosità dell’astro stesso. ​

Le esolune – ovvero le lune dei pianeti extrasolari – vengono cercate nello stesso modo: la luna, accanto al pianeta, porta ad un ulteriore calo della luce della stella.

Per anni David Kipping della Columbia University di New York ha utilizzato il telescopio Kepler alla ricerca di lune al di fuori del sistema solare, sempre senza risultati. Finché non ha puntato il telescopio spaziale verso una stella di dimensioni simili al Sole chiamata Kepler-1625 che si trova a 4.000 anni luce dalla Terra.

LUNA O STATISTICA? Analizzando il flusso di luce che arriva da Kepler-1625, gli astronomi non solo hanno individuato un pianeta (Kepler-1625 b), ma, dopo 3 transiti, avrebbero ricostruito la presenza di una luna che orbita questo pianeta.

Il condizionale è d’obbligo, perché il calo della luminosità potrebbe essere casuale (e quindi non dettati dall’effettiva presenza della luna). «I dati ricevuti sono coerenti con il segnale che ci si aspetterebbe da una luna, ma potrebbero anche essere coerenti con altre cose» sottolinea lo stesso Kipping. Il gruppo ha quindi chiesto il permesso di utilizzare Hubble per osservare la luminosità della stella il 29 ottobre, durante il prossimo transito.

GIGANTE Se i dati saranno confermati, la luna dovrebbe avere le dimensioni di Nettuno. Qualcosa di impensabile per gli attuali modelli di formazione planetaria, ma plausibile se si considera l’ipotesi che la luna potrebbe essere entrata in orbita attorno al pianeta Kepler-1625 b (delle dimensioni di Giove) solo dopo la sua formazione.

Come spiega David Waltham della Royal Holloway, la luce che ci arriva dalla stella è talmente fioca che per apprezzare un suo cambiamento è necessario che venga coperta da qualcosa di dimensioni planetarie. Aggiunge poi che sarebbe qualcosa di spettacolarmente diverso rispetto a ciò che abbiamo visto fin’ora nel sistema solare.

SAREBBE STRANO IL CONTRARIO. Molti astronomi ritengono molto plausibile la presenza di lune al di fuori del sistema solare. «Sarebbe strano che ci siano centinaia di lune nel sistema solare, ma nessuna altrove», conviene Waltham.

Se Kipping e la sua squadra saranno in grado di verificare questo rilevamento, avremo un doppio record: la prima esoluna mai osservata; e la luna più grande mai osservata.

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