Moto oscillatorio delle particelle quantistiche

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Ricercatori Unisannio trovano soluzione a problema quantistico sollevato da Einstein nel 1953. Un team di ricercatori, guidato dal professor Antonio Feoli, ha dato risposta ad una critica alla Meccanica Quantistica che Albert Einstein aveva avanzato nel 1953.

Einstein, nel tentativo di dimostrare che la meccanica quantistica fosse una teoria incompleta, analizzò il moto di un corpo confinato all’interno di una scatola con pareti perfettamente riflettenti.

Secondo le previsioni della meccanica quantistica, il corpo dovrebbe rimanere fermo, un risultato che contrasta nettamente col moto oscillatorio previsto dalla meccanica classica.

Il problema di conciliare le previsioni della teoria quantistica con quelle della meccanica classica ha suscitato l’interesse della comunità scientifica, portando a diverse interpretazioni e tentativi di spiegazione.

Einstein_feoli

Ora, i ricercatori italiani Antonio Feoli, Elmo Benedetto, Luca D’Errico e Antonella Lucia Iannella hanno dimostrato che, applicando le regole standard della meccanica quantistica, è possibile ottenere il moto oscillatorio richiesto da Einstein.

In particolare, il team è stato in grado di fornire l’espressione della velocità con cui si muove la particella, calcolata tramite una formula che ha una diretta corrispondenza con quella utilizzata in meccanica classica.

Il risultato di questa ricerca che contribuisce al dibattito internazionale su uno dei temi più affascinanti della fisica moderna e rappresenta un passo avanti nella comprensione della teoria quantistica, è stato pubblicato sull’autorevole rivista internazionale The European Physical Journal Plus (vol. 140, art. n. 33 del 2025).

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