Fusione nucleare: dal Cnr di Padova i primi risultati concreti. I ricercatori hanno ottenuto i primi fasci di particelle che serviranno ad accendere il reattore in costruzione in Francia. I ricercatori hanno ottenuto i primi fasci di particelle che serviranno ad accendere il reattore in costruzione in Francia.
La ricerca ha bisogno di grandi investimenti ma anche di grandi obiettivi che permettano di traguardare sia gli avanzamenti della conoscenza sia i potenziali sviluppi utili alla società. La ricerca è sovrannazionale da sempre e ha, anche per ragioni economiche, bisogno di ampie sinergie per raggiungere risultati significativi.
In questo contesto si inserisce Prima, un esperimento teso a realizzare e testare il ‘cuore’ di Iter, futuro reattore sperimentale a fusione nucleare in costruzione in Francia. Prima ha sede presso l’Area della ricerca del Cnr di Padova.
Prima e Iter, rispetto agli esperimenti di fusione nucleare attualmente in corso, implicano però un ‘salto’ enorme: un sistema di accelerazione da 1 MegaVolt (un milione di Volt), una potenza di 16 MW, un’efficienza del 30%, la possibilità di rimanere attivo per un’ora a ogni accensione, contro i 500 KV, i 6 MW, il 25% e i 10 secondi attuali. Le performance dovranno poi migliorare fino ad arrivare al funzionamento in continuo, a 30 MW e col 60% di efficienza. Se l’esperimento Prima riuscirà, cioè se l’iniezione del fascio di particelle chiamate neutri riuscirà a riscaldare il plasma, il processo di fusione potrà prendere il via e potrà garantire la produzione di energia pulita e sicura.
Intervista a Vanni Toigo, responsabile progetti Spider e Mitica; Francesco Gnesotto, presidente Consorzio Rfx
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