La cronologia di Nostradamus

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L’opera profetica di Nostradamus è disseminata di un gran numero di date e di riferimenti a epoche precise che a tutta prima sembrano aver poca attinenza con le date reali in cui gli avvenimenti da lui profetizzati ebbero luogo.

Tuttavia dobbiamo tener presente la sua familiarità con l’astrologia se vogliamo comprendere meglio la sua cronologia e non fare confusione di date.

Prima di continuare il nostro discorso su Nostradamus riteniamo opportuno dire qualcosa sull’importanza dell’astrologia.

Le origini di questa scienza si perdono nella notte dei tempi e la sua storia inizia con tutta probabilità nel bacino del Mediterraneo.

Secondo quanto si può stabilire in base alle ricerche compiute da molti studiosi l’astrologia assunse uno sviluppo notevole presso i Caldei.

Essi popolo di pastori erano versatissimi nell’osservazione delle stelle e dei pianeti del sistema solare.

I Caldei da tale osservazioni seppero dedurre regole e criteri che diedero loro la possibilità di stabilire oroscopi e di predire il futuro sia degli individui che delle nazioni.

Tutto ciò è stato provato aldilà di ogni ragionevole dubbio allorché vennero rinvenuti nei territori dell’antica Caldea un grande numero di oroscopi incisi su tavolette di argilla e il più antico trattato di astrologia che noi conosciamo.

Col trascorrere dei secoli l’astrologia conobbe periodi di splendore e di declino alterni.

In ogni caso le grandi civiltà del bacino del Mediterraneo la tennero in massima considerazione e si affidarono ad essa per determinare in più di una occasione le scelte da fare e le decisioni da prendere.

Al contrario il Medio Evo segnò per l’astrologia un periodo di netta decadenza e fu merito unicamente degli Arabi se le principali conoscenze astrologiche non andarono perse.

Tra il 1400 e il 1500 l’astrologia conobbe un nuovo periodo di splendore che tuttavia venne cancellato dall’avvento della Controriforma.

Attualmente possiamo affermare che l’astrologia gioca un ruolo molto importante nella società contemporanea.

Ma volendoci limitare ai fatti puri e semplici potremmo dire che da sempre famosi astrologi hanno dato all’umanità profezie impressionanti per la loro precisione e per la loro veridicità.

Non è possibile riassumere i principi sui quali si basano le previsioni astrologiche tuttavia possiamo dire che le regole che governano tali previsioni ci giungono direttamente da popoli che hanno giocato un ruolo importantissimo nella storia dell’umanità.

Detto ciò riteniamo concluso il nostro excursus sull’importanza dell’astrologia ragion per cui torniamo ad occuparci della cronologia di Nostradamus.

Egli ha dato all’umanità numerose profezie sconcertanti per la loro previsione e per la loro attendibilità.

Il veggente francese concretizzò le sue profezie in un modo del tutto personale.

Infatti le nascose in un arco di tempo a prima vista di difficile individuazione e per la comprensione del quale occorre uno studio attento di tutti i suoi scritti.

Il tempo è precisato una prima volta della famosa lettera a Enrico II, la lettera che Nostradamus indirizzò al re di Francia nel 1558.

In un’altra epistola quella al figlio Cesare è citata la data 3797 che Nostradamus fissa come limite massimo delle sue profezie.

In tal modo le Centurie coprono un arco di tempo di 2240 anni ovvero dal 1557 al 3797.

Tale arco di tempo supera l’anno precessionale classico calcolando in 2150 o 2160 anni.

Per anno precessionale si intende il periodo in cui si calcola avvenga il movimento lento mediante il quale l’asse della terra descrive due coni opposti.

Partendo da ciò un moderno studioso di Nostradamus, Bichon ha formulato interessanti deduzioni che meritano di essere prese in considerazione.

Nel corso di 365 giorni le dodici costellazioni dello zodiaco reggono dodici uguali domini che corrispondono ciascuno a un dodicesimo dello zodiaco.

Sulla scia di altri profeti del XV secolo il veggente francese trasferisce nell’anno precessionale tale divisione astrologica e arrivando sino in fondo a questa similitudine e concordanza simbolica crea anche un mese precessionale di ventotto trenta o trentuno giorni.

Pertanto i mesi che egli cita nelle sue quartine non sono da intendere come mesi relativi un anno qualsiasi dei secoli a venire bensì come mesi dell’anno precessionale di cui egli intende darci la storia.

Tali mesi dell’anno precessionale vanno intesi come dei riferimenti numerici che consentono di datare con esattezza gli avvenimenti profetizzati a partire dall’anno cristiano 1557.

Quindi Nostradamus le sue profezie vuol fare riferimento non agli anni considerati ma agli anni processionali.

Naturalmente ogni anno di questo tipo presenta caratteristiche proprie per cui l’anno dei Pesci non può essere paragonato a quello della Bilancia e l’anno della Vergine sarà ancora diverso.

Tutti gli studiosi di astrologia delle diverse epoche hanno sempre stabilito tali differenze mediante la scelta di modi differenti.

Per fare degli esempi i Cabalisti si sono valsi di lettere divine mentre i Sumeri e i Caldei hanno utilizzato il simbolismo dei pianeti.

Proprio quest’ultimo è il sistema che Nostradamus ha scelto per inquadrare le sue profezie.

Ai due astri che l’autore francese chiama “luminari” ossia il Sole e la Luna si aggiungono i cinque pianeti sumeri ovvero Marte Venere Mercurio Giove e Saturno.

Questo calendario astronomico fittizio rappresenta il terzo riferimento cronologico che Nostradamus ci fornisce.

Infine ai tre punti di riferimento cronologico se ne giunge un quarto ovvero l’eterno ritorno dei ritmi mitici ai quali Nostradamus attribuisce molta importanza.

Le citazioni che egli fa di Antonio e di Bisanzio non possono avere avuto altro scopo che quello di indicare degli avvenimenti che si erano rinnovati nel tempo di Cesare e dell’epoca bizantina.

Quindi in ultima analisi possiamo dire che la cronologia di Nostradamus si basa su elementi molto complicati e molto complessi quali i mesi precessionale i segni dello zodiaco i pianeti determinanti di ciascun segno zodiacale e l’eterno ritorno per i ritmi mitici.

Quindi se si vuole cercare di collocare in un tempo ben definito le profezie di Nostradamus non si deve commettere l’errore di pensare che bisogna far riferimento agli anni e ai mesi come siamo abituati a prendere in considerazione.

Ciò non fa altro che rendere ancora più oscure ed enigmatiche le profezie del veggente francese.

Prof. Giovanni Pellegrino

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