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Dipendenti ”cyborg” al lavoro con microchip

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Dipendenti ''cyborg'' al lavoro con microchip
Dipendenti ''cyborg'' al lavoro con microchip
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Dipendenti con microchip: l’esperimento negli Usa. Dopo la svedese Epicentric, un’azienda americana propone ai suoi lavoratori l’impianto di chip sottopelle al posto del badge: attivo dal primo agosto, permetterà anche di servirsi ai distributori di snack interni.BASTA un gesto della mano e ti ritrovi in ufficio, senza neppure tirare fuori il badge. Così i dipendenti ”cyborg” avranno accesso alla loro sede di lavoro dal primo agosto, quando sarà attivato il microchip sotto pelle che va a sotituire il cartellino. Una scelta libera, s’intende, che un’azienda del Wisconsin (River Falls), la Three Square Market (32square.com), ha deciso di proporre ai suoi lavoratori: con il nuovo sistema, oltre a muoversi nell’edificio, potranno anche pagarsi bibite e snack al distributore interno. Finora più di 50 degli 85 dipendenti hanno accettato di buon grado la novità.

Non è la prima volta che i lavoratori si trasformano appunto in cyborg. Nel 2015 la svedese Epicentric aveva già intrapreso questa strada raccogliendo un buon numero di adesioni al suo interno per sperimentare ‘sotto’ la propria pelle il microchip grande come un chicco di riso, da farsi impiantare tra pollice e indice. Alla base del sistema la stessa tecnologia Rfid (radio frequency identification).

“I microchip sono il futuro nel campo dei pagamenti, e noi vogliamo essere parte di questo fenomeno”, spiega Todd Westby, il ceo della startup che fornisce a uffici e negozi macchinette e software per la pausa pranzo. Per essere annoverata a tutti i costi tra i pionieri dell’innovazione Three Square Market si è rivolta alla BioHax, che mette a disposizione i microchip da 300 dollari l’uno abilitati anche per il “near-field communications” (Nfc), così da funzionare come una carta di credito contactless. In effetti, una volta impiantati i lavoratori potranno utilizzarli anche per usufruire dei distributori di bibite e snack, così come per aprire e chiudere le porte dell’ufficio. Senza rischiare nulla dal punto di vista della privacy, perché – assicura Westby – il chip non ha Gps integrato. Chi ci ripensa, potrà comunque farne a meno in pochi secondi, perché il microchip si può rimuovere come una scheggia.

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