
Rogue0 buca (di nuovo) la piattaforma Rousseau del M5S. L’attacco è stato annunciato due giorni fa e reso pubblico la scorsa notte. Sul Web pubblicate solo le prove dell’hacking, ma nessun dato sensibile.
Domenica 2 settembre. Sul profilo Twitter di Rogue0, l’hacker che nell’agosto 2017 si è reso protagonista della violazione della piattaforma Rousseau, compare un nuovo post. “È così maledettamente ridicolo. Dovremmo piangere o dovremmo ridere? State pronti, nessun dubbio, cominciate a ridere”.
Dalle parti della Casaleggio Associati, però, il tweet deve essere passato inosservato. Tanto che il giorno dopo Davide Casaleggio riempie le pagine dei quotidiani con le sue previsioni riguardo l’inarrestabile ascesa degli strumenti di democrazia diretta incarnati dalla piattaforma Rousseau.
Sono passati solo 24 ore dalle roboanti esternazioni dei Casaleggio junior, che Rogue0 torna a farsi sentire con qualche tweet piuttosto enigmatico, ma che lascia intravedere quale sia il soggetto del suo divertimento inserendo gli hashtag #Casaleggio, #Rousseau e #M5S.
A chi gli chiede aggiornamenti, risponde di essere in attesa di una risposta da Casaleggio nell’ottica di una “responsible disclosure”. Ieri sera, poi, arriva la bomba.

Il messaggio è chiaro: Rogue0 è riuscito a ottenere i privilegi di superuser di Rousseau, un livello di accesso che gli permette di fare praticamente ciò che vuole. Accedere ai dati, modificarli, cancellarli.
Un’ora dopo, per chiarire ancora meglio il concetto, l’hacker pubblica un nuovo tweet con il link a un PrivateBin in cui riporta l’elenco delle table a cui ha avuto accesso dopo aver violato la piattaforma Rousseau.
Da quel che si vede, c’è un po’ di tutto: email dei votanti del Movimento 5 Stelle, elenchi dei candidati, documenti sulle rappresentanze sindacali, sui meetup, elenchi di chi ha fatto donazioni e chi più ne ha più ne metta.
Resta da capire se i supposti contatti tra Rogue0 e Casaleggio abbiano permesso all’imprenditore di evitare un vero leak di documenti e resta da capire, soprattutto, come prenderà tutto questo il garante della privacy. Dopo aver bacchettato la piattaforma Rousseau per lo scarso livello di sicurezza lo scorso dicembre, infatti, l’ufficio di Antonello Soro era intervenuto il 16 maggio per segnalare che la piattaforma non era ancora sicure e in grado di garantire la privacy degli iscritti.
Una “esternazione” che era stata probabilmente la causa scatenante dell’unico altro tweet che compare nella timeline di Rogue0, datato 18 maggio (l’altro tweet più recente risale a febbraio) in cui si legge solo “#IoSonoNelContratto e #IlContrattoÈInMe e nulla io temo poiché tutto è come la @casaleggio vuole. (cit.)”.
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