

UN BEL MALWARE con – fra le altre cose – un miner integrato. Si chiama Loapi (Trojan.AndroidOS.Loapi) ed è stato scoperto dai ricercatori di Kaspersky Lab. Si tratta di una minaccia che colpisce Android ed è di fatto una delle più complete in termini di capacità di attacco, visto che è in grado di sfoderare numerose funzionalità, tutte deleterie per il sistema e per l’hardware. Dentro anche un miner occulto della criptovaluta Monero, cioè un sistema che sfrutta la potenza di calcolo dello smartphone per risolvere i calcoli alla base della produzione di quella valuta digitale. Friggendo Cpu e batteria in 48 ore. In un test dei ricercatori quest’ultima si è gonfiata a tal punto da rovinare la scocca del telefono.
Definito un malware ‘tuttofare’, Loapi dispone di un’architettura modulare in grado di mettere in atto (quasi) qualsiasi attività. Atterra sul dispositivo in molti modi, soprattutto tramite banner pubblicitari (spesso di applicazioni che si spacciavano come anti-virus o programmini pornografici), spam via Sms e negozi non ufficiali di applicazioni per il robottino verde. Conclusa l’installazione, le applicazioni che vengono infettate chiedono di continuo i privilegi di amministratori nascondendo l’icona del launcher. Non c’è modo di rimuovere loro quei permessi perché Loapi blocca lo schermo e chiude la schermata delle impostazioni. Niente da fare anche installando un antivirus, che viene a sua volta individuato come malware e bloccato.
I cinque moduli di Loapi possono far fare al telefono ciò che vogliono. Visualizzare pubblicità, iscrivere l’utente a costosi servizi a pagamento con l’invio di codici via Sms, utilizzare la potenza di calcolo per attacchi DDoS, rendendo di fatto il dispositivo uno zombie di una botnet, o, appunto, minare Monero. “Manca solo lo spionaggio dell’utente” fanno notare i ricercatori Kaspersky. Ma c’è poco da rallegrarsi: per come è strutturato e programmato, quel trojan potrebbe presto aggiungere quel tipo di funzionalità. Le app del Play Store sembrerebbero esserne prive.
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