
Il Wsj anticipa l’apertura di un nuovo dossier su pubblicità e shopping online. La commissaria Vestager starebbe ultimando la sua istrutturia aprendo un nuovo capitolo nella partita tra Bruxelles e Mountain View dopo l’accusa di abuso di posizione dominante con il sistema operativo android.
Si tratterebbe, quindi, di un passaggio ulteriore rispetto alle accuse di sfruttare illecitamente la sua posizione domininante con il sistema operativo Android, che ha portato all’apertura di una indagine nell’aprile del 2015 che si è conclusa un anno dopo con la formalizzazione delle accuse che riguardano “le restrizioni imposte” ai produttori di smartphone e tablet Android e agli operatori di telefonia mobile, a cui il gigante di Mountain View impone di pre-installare sue app “come per esempio Google search”.
Chiamando in causa anche i servizi forniti ad esempio attraverso AdWords, ci sarebbe un salto di qualità anche perché Bruxelles andrebbe a toccare direttamente uno dei tasti che hanno permesso ad Alphabet (il nome della holding formale di Google) di espandere i ricavi fino ai 74,5 miliardi di dollari del 2015. E, come noto, nel caso dovesser alla fine di tutto l’iter prevalere le accuse sulla difesa, la multa potrebbe arrivare al 10% del fatturato totale dell’azienda che si è comportata in maniera contraria alla concorrenza. In particolare, preoccupano le restrizioni imposte ai clienti e che impedirebbero loro di passare facilmente ad altre offerte.
Bloomberg ricordava che le indagini sono partite oltre cinque anni fa e hanno riguardato in particolare i contratti sottoscritti con i siti che mettono fuori servizio le pubblicità diverse da quelle di Mountain View. Si potrebbe trattare anche di una strategia complessiva per puntellare la posizione europea nell’ambito delle complesse relazioni tra l’Antitrust di Bruxelles e Google stessa, in vista di un accordo che Vestager spera di raggiungere in tempi brevi.
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