
.LO STUDIO
Nello specifico, gli autori hanno quantificato l’incidenza di lesioni pretumorali nelle ragazze che erano state vaccinate e in quelle che, nell’ambito di sperimentazioni controllate, avevano ricevuto un placebo, e hanno così dimostrato che nella fascia di età più importante ai fini dell’eradicazione dell’infezione, e cioè quella compresa tra i 15 e i 25 anni, tra le ragazze mai entrate in contatto con i virus del papilloma le lesioni erano state due ogni 10.000 tra le vaccinate, 164 ogni 100.000 tra le non vaccinate. Tra le ragazze della stessa età ma non selezionate in base a contagi precedenti, l’incidenza di lesioni era stata maggiore, ma il calo era stato comunque evidente: si era passati infatti da 559 a 391 casi ogni 10.000.
Tra le donne meno giovani, di età compresa fra i 25 e i 45 anni, non selezionate in base al contatto con HPV, inoltre, la diminuzione era stata di minore entità, proprio a causa dei contatti con il virus, ma comunque ben visibile, e le lesioni pretumorali erano passate da 145 (col placebo) a 107 casi ogni 10.000.
. GLI EVENTI AVVERSI
Molto interessanti, poi, i dati sugli eventi avversi associati al vaccino: non ne sono emersi di gravi in quantità superiore rispetto al placebo (di fatto non ce ne sono stati, di riconducibili alla vaccinazione), né si sono registrati decessi o conseguenze sulle gravidanze, categoricamente escluse dagli autori. Di recente poi sono stati pubblicati dati sugli effetti collaterali a dieci anni che confermano la grandissima sicurezza di questa vaccinazione, mentre continuano a essere pubblicati in tutto il mondo dati sul suo effetto protettivo nei confronti dei tumori del cavo orale e dei genitali esterni anche per i maschi come quelli resi noti dall’American Society for Clinical Oncology un anno fa.
.LA SITUAZIONE NEL NOSTRO PAESE
In Italia proseguono le campagne vaccinali attive a partire dai 12 anni di età delle ragazze, in alcune regioni estese anche ai ragazzi in risposta al Piano vaccinale 2017-2019, che lo prevede esplicitamente. Secondo gli ultimi dati disponibili (http://www.epicentro.iss.it/problemi/hpv/aggiornamenti.asp), relativi al 2015, la copertura vaccinale è tuttavia in leggero calo rispetto al 2014 (anno in cui si era registrata una prima battuta d’arresto rispetto al 2013): per una dose di vaccino si è passati infatti dal 75,2% al 73,1% delle ragazze nate nel 2001, mentre per il ciclo completo si è passati dal 70,8% al 70%, con un’ampia variabilità da regione a regione. Il tipo di vaccinazione varia da regione a regione anche se al momento la più diffusa è la quadrivalente, con i ceppi 16, 18, 11, 6 e 11. Il tasso di vaccinazione è al di sotto degli obbiettivi previsti da Piano nazionale di prevenzione vaccinale, che hanno fissato un ambizioso 95%, ma è in linea con quello degli altri stati europei.
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