Difficile ripresa dalla crisi pandemica a livello mondiale

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Il Fmi migliora le stime sulla crescita, ma le varianti del Covid possono costare 4.500 miliardi di Pil. Per l’Italia la prospettiva del rimbalzo nel 2021 sale dal 4,2 al 4,9 per cento, per il 2022 si prevede un +4,2%. Si ampliano le divergenze tra le economie avanzate (e vaccinate) e le altre.

Il Fondo monetario internazionale rialza le stime sulla crescita ma mette in guardia dal rischio delle varianti del Covid: secondo la capo economista Gita Gopinath “se emergessero nuove varianti molto contagiose, la ripresa potrebbe deragliare e questo potrebbe pesare sul Pil globale per 4.500 miliardi di dollari entro il 2025”.

ultimi aggiornamenti sulla crescita economica mondialeIl Fondo monetario ha aggiornato il suo outlook e ha rialzato le stime di crescita per il globo, per l’Italia e l’Eurozona. Nel caso dell’Italia, per cominciare, dopo la contrazione dell’8,9% nel 2020, il Pil è atteso crescere quest’anno del 4,9%, ovvero 0,7 punti percentuali in più rispetto al +4,2% previsto in aprile. Nel 2022 l’economia italiana è prevista crescere 4,2%, 0,6 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di aprile. L’Italia corre così più della Germania, il cui Pil è atteso crescere del 3,6% quest’anno e del 4,1% il prossimo.

proiezione di rescita fra le regioni mondialiIn linea generale, il documento del Fondo evidenzia un mondo a due velocità con le economia avanzate che galoppano grazie alla disponibilità dei vaccini e quelle emergenti e in via di sviluppo che incontrano maggiori difficoltà. Oltre ai vaccini, la divergenza evidente fra le economie avanzate e quelle emergenti è legata anche agli stimoli pubblici messi in campo. Fra i motori del mondo ci sono gli Stati Uniti che corrono grazie agli imponenti aiuti dispiegati (la prima economia al mondo è vista in espansione del 7% quest’anno, dando un gran contributo al +6% previsto per il globo nel complesso). Ma accelerano anche “Francia, Italia, Germania e Spagna”, osserva il Fondo notando come per le economie emergenti a pesare è il rallentamento dell’Asia.

La capo economista del Fmi, Gita Gopinath (reuters)
La capo economista del Fmi, Gita Gopinath (reuters)

“Stimiamo che la pandemia abbia ridotto i redditi pro capite nelle economie avanzate del 2,8% rispetto ai trend pre-pandemia per il 2020-2022. Per le economie emergenti e in via di sviluppo la perdita pro capite annuale è del 6,3%”, afferma Gopinath, sottolineando come quasi “il 40% della popolazione nelle economie avanzate è completamente vaccinata a fronte di un 11% nelle economie emergenti” e di un 1% in quelle a basso reddito.

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