
Micrometeorite, sabotaggio o errore umano? Mistero sulla ISS. Il piccolo buco che ha causato una perdita d’aria – subito riparata – nella Soyuz è stato fatto dall’interno. Incidente o sabotaggio? Roscosmos continua a indagare.
Alla notizia di una piccola avaria sulla ISS, rilevata il 30 agosto e prontamente riparata degli astronauti, si era pensato all’impatto di un micrometeorite. È capitato in passato che detriti spaziali abbiano inferto danni minori alla Stazione Spaziale, e il foro di 2 millimetri rilevato nella Soyuz agganciata alla base orbitante non ha mai causato serie preoccupazioni: se non fosse stato subito sigillato (non senza qualche discussione tra il comandante della NASA a bordo e i vertici di Roscomos sulla procedura da seguire, pare), avrebbe impiegato almeno 18 giorni a causare seri problemi di ossigeno per l’equipaggio a bordo.

Origine diversa. Ma proprio mentre la questione sembrava archiviata, le indagini sull’accaduto hanno preso una piega inaspettata. Lunedì sera Dmitry Rogozin, direttore generale di Roscosmos (l’agenzia spaziale russa), ha escluso che il buco sia stato causato da un micrometeorite: piuttosto, sembrerebbe il risultato di un errore tecnico – in altre parole, opera umana, non è chiaro se intenzionale.
«L’ipotesi di un impatto di meteorite è stata scartata perché lo scafo della navicella è chiaramente danneggiato dall’interno. Ora è troppo presto per dire con precisione che cosa sia accaduto, ma sembra il prodotto di una mano tremante.»
Dmitry Rogozin ha aggiunto che sono state osservate tracce interpretabili come quelle di un «trapano scivolato sulla superficie», e che «ci sono stati diversi tentativi di perforazione». Una foto del buco circolata nei giorni scorsi online sembra compatibile con queste dichiarazioni.
Le ipotesi al vaglio. Far luce sull’accaduto, ha spiegato il direttore di Roscosmos, sarà «una questione d’onore» per l’agenzia spaziale – mai si era verificato un simile episodio per la Soyuz. Dmitry Rogozin ha poi chiarito che si sta prendendo ora in esame l’ipotesi di un errore umano avvenuto a Terra, ma che non si può del tutto escludere l’eventualità di un sabotaggio in orbita.
Secondo quanto riportato da una fonte nell’industria aerospaziale all’agenzia di stampa russa TASS, una possibilità è che qualcuno abbia creato (per errore?) il foro durante o dopo i controlli della Soyuz negli hangar del cosmodromo di Baikonur, e che poi, spaventato, abbia cercato di nascondere il danno con una sostanza sigillante. Una volta in orbita, la copertura si sarebbe asciugata e staccata, lasciando esposta la falla.
Per contro, l’ex cosmonauta russo Maxim Surayev ha suggerito che possa essersi trattato di un maldestro tentativo di un astronauta psicologicamente provato di accelerare il rientro a casa. Un’ipotesi azzardata che comunque dovrebbe fare i conti con la difficoltà di creare un foro simile nello Spazio, non visti e in condizioni di microgravità.
La NASA non ha commentato l’accaduto. In ogni caso, il danno riguardava il segmento orbitale della Soyuz, che viene abbandonato prima del rientro a Terra. Non avrebbe insomma messo a rischio l’equipaggio a fine missione.
Lascia un commento