
Com’è possibile? E chissà dove è stato realizzato questo sogno. Non ci crederete ma, stiamo parlando di un progetto tutto Made in Italy. Vediamo da pagina 2, di che si tratta e chi è riuscito in questa impresa che sembrava impossibile.
La città: Genova. Il luogo: l’Istituto Italiano di Tecnologia. La mente: l’Ingegner Michele Focchi, di Rimini.Al progetto ha preso parte anche il Politecnico di Milano. Il problema da risolvere, era quello di riuscire a produrre qualcosa che potesse generare energia pulita a costo zero, un’impresa che sembrava titanica. Si sa però, che a volte, le soluzioni a problemi complessi, sono quelle più semplici, cui pochi giungono a pensare.
Invece, grazie alla sinergia fra i due istituti e le capacità dell’Ingegner Focchi, ecco creata la prima microturbina ad aria, in grado di produrre energia pulita.
Ma come funziona? E’ presto detto. Si è pensato di unire ad una turbina, un generatore elettrico con la peculiarità di produrre corrente senza necessità di utilizzare combustibili, bensì l’aria. Semplice aria che è in grado di muovere gli elementi che sviluppano energia elettrica.
Precedentemente, si era giunti a una soluzione simile, ma era necessario l’utilizzo di cavi elettrici collegati alla rete, il che rendeva del tutto inutile – almeno a fronte del quesito iniziale e cioè “E’ possibile produrre energia senza utilizzare energia elettrica”? – la turbina realizzata. In questo caso invece, grazie ad alcuni sensori collegati strategicamente sulla microturbina, è il flusso d’aria a mettere in moto i processi necessari a generare corrente elettrica. A loro volta poi, i sensori non necessitano di essere alimentati elettricamente: la corrente così generata arriva a 10 volt.
Qualcuno potrebbe obiettare: “ma è poco più di una batteria”! Si, ma consideriamo che parliamo di un progetto in fase sperimentale e che, in ogni caso, attualmente è una batteria che non si scarica. Mai.
Le micro dimensioni di questa incredibile turbina, il cui corpo è realizzato in alluminio – materiale particolarmente leggero – ne fanno un oggetto non solo incredibile dal punto di vista progettuale e del risultato che si ottiene, ma anche impiegabile in un numero immenso di situazioni: si pensi agli impianti ferroviari, alle condotte dell’aria e del gas e a tutte quelle applicazioni legate all’industria.
Oltre che da un flusso di aria, che per ora fa raggiungere alla microturbina ben 100.000 giri al minuto grazie al passaggio dell’aria, la microturbina può essere alimentata con gas. Insomma: dall’ingegno italiano, una soluzione unica al mondo. Attendiamo quindi di vederla applicata alla società civile. Speriamo presto.
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