
La Nasa e il Roscosmos, agenzie spaziali statunitense e russa, hanno deciso di costruire insieme una nuova stazione spaziale, la ‘Deep Space Gateway’, questa volta posizionata “nell’orbita lunare”. Lo ha affermato il capo di Roscosmos Igor Komarov all’International Astronautical Congress in corso ad Adelaide, in Australia. I primi moduli potranno essere lanciati nel 2024-2026. L’accordo, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax, è preliminare e dovrà essere stilato a livello governativo. Ma, guardando al futuro, secondo i piani dell’agenzia spaziale americana, il progetto potrebbe servire come rampa di lancio per i viaggi su Marte entro il 2030.
“Inizieremo con la costruzione della stazione orbitante, poi, una volta che le tecnologie saranno testate, potranno essere utilizzate sulla superficie della Luna e, più tardi, su Marte”, ha detto Komarov. Oltre a comprendere la partecipazione delle agenzie spaziali di Europa, Canada e Cina, si ventila che anche la Cina, l’India, il Brasile e il Sudafrica potrebbero prendervi parte. Per ora le parti hanno avuto una discussione preliminare sul loro contributo.
I precisi aspetti tecnologici e finanziari dei partecipanti a Deep Space Gatewayverranno discussi nella fase successiva dei negoziati. “Abbiamo appena firmato una dichiarazione congiunta d’intenti per lavorare sulla stazione orbitante lunare: missioni su Luna e Marte saranno considerate in futuro. L’accordo ora dovrà essere stilato a livello governativo”, ha sottolineato il capo di Roscosmos.
“La costruzione da uno a tre moduli e lo sviluppo di un sistema di attracco unificato per tutti i tipi di navicelle spaziali possono essere il nostro contributo; inoltre – ha concluso – la Russia intende usare i nuovi razzi da carichi pesanti in progettazione per portare gli elementi della stazione nell’orbita lunare”.
Archiviata la Guerra Fredda che vedeva i due blocchi Usa-Urss contrapporsi anche nella conquista dei cieli e oltre, ora potrebbe aprirsi davvero una nuova era di esplorazioni spaziali. Lo conferma la Nasa, spiegando che lo spazio profondo attorno alla Luna rappresenta oggi l’opportunità di sperimentare le missioni che ci porteranno ben oltre il sistema solare. E questo potrà avvenire più facilmente – immaginiamo oggi – se la superficie del nostro satellite diventerà una stazione spaziale permanente, come tappa intermedia per potere tornare sulla Terra nel giro di pochi giorni, piuttosto che settimane o mesi.
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