
È stata prorogata al 22 maggio la mostra su Enrico Fermi nell’ex chiesa di San Mattia, in via Sant’Isaia a Bologna. Un motivo in più per visitarla (tutti i giorni tranne il lunedì, ore 10-18, ingresso gratuito) e non stancarsi di consigliarla. Per tante ragioni. La prima è che abbiamo di nuovo occasione di metter piede in un edificio di grande fascino. Il secondo motivo è legato alla natura della mostra, una mostra di divulgazione scientifica, e sono piuttosto rare a Bologna. Il terzo motivo è che la mostra dedicata a Enrico Fermi, “Una duplice genialità tra teorie ed esperimenti” è davvero molto bella. E non lasciatevi scoraggiare dal fatto che sia una mostra sulla meccanica quantistica e sulla fisica nucleare, pane quotidiano per pochi, né che molti materiali filmati siano in inglese. Non lasciatevi scoraggiare ed entrate.
Enrico Fermi, a Bologna la mostra interattiva per conoscere il padre della fisica nucleare
Dopo il successo ottenuto al Festival della Scienza di Genova, arriva a Bologna la straordinaria mostra “Enrico Fermi. Una duplice genialità tra teorie ed esperimenti”. E’ allestita all’ex chiesa di San Mattia, in via Sant’Isaia 14. Promossa dal Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche “Enrico Fermi”, dalla Società Italiana di Fisica e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sezione di Bologna, sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 10 aprile 2016
Enrico Fermi parla di noi: parla dell’Italia, dell’Europa, dell’entusiasmo della gioventù, del genio – i Ragazzi di via Panisperna ed uno di loro in particolare, che a 25 anni coprì la prima cattedra di fisica teorica -, della lungimiranza dei “padri” che seppero ascoltarli, negli anni precedenti la tragedia e prima ancora l’infamia delle leggi razziali e della guerra.
E certo parla anche di fisica. La racconta, con rigore e meraviglia, grazie a “postazioni” audiovisive che il visitatore può interpellare e ascoltare. La racconta attraverso una serie di filmati d’epoca e alla testimonianza della moglie di Fermi, Laura. La racconta mostrando la scrivania del fisico che ottenne il Premio Nobel nel 1938 per la sua teoria dei raggi Beta, ma anche un suo inedito, il Quaderno di Avellino, del 1934, fitto di formule e appunti. Mostra fotografie grafici oggetti. La figura di Enrico Fermi, che a gennaio 1939 giunse a New York con la famiglia, è più nota all’estero che in Italia. La mostra del Museo storico della fisica “Enrico Fermi” colma una lacuna paradossale. E ci regala un’ora, almeno, di interesse totale.
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