
Flessibili, elastiche e biocompatibili: fatte di idrogel, permettono di usare luce per stimolare cellule. Studiate al Mit, potrebbero fornire terapie e monitorare lo stato di salute.
Costruite le prime fibre ottiche ‘soffici’ per il corpo umano. Fatte di idrogel, sono flessibili, elastiche e biocompatibili e permettono di usare la luce per stimolare le cellule, individuare i segni di una malattia o seguirne l’evoluzione. Descritte sulla rivista Advanced Materials, le hanno realizzate i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit), in collaborazione con l’università di Harvard.
Le fibre ottiche flessibili e biocompatibili realizzate dai ricercatori sono così elastiche che possono essere allungate fino a raggiungere una lunghezza sette volte maggiore di quella iniziale. Il segreto è un cuore morbido di idrogel, ossia un gel composto soprattutto di acqua, rivestito di un materiale gommoso ugualmente biocompatibile. I due materiali sono tenuti insieme da una soluzione chimica che funziona come una colla. “Le applicazioni possono essere di forte impatto”, ha detto Zhao.
Per esempio queste fibre ottiche potrebbero essere impiantate negli arti di una persona con problemi al movimento di braccia o gambe, per monitorare i miglioramenti in seguito a una terapia.
Secondo Zhao, le fibre ottiche potrebbero essere usate anche come sensori che si illuminano in risposta ai segni di una malattia. Questi sensori ottici, ha aggiunto, potrebbero essere utilizzati per esempio, per “monitorare l’evoluzione di un tumore o di un’infiammazione”.
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