
Maxi asteroide in avvicinamento: la traiettoria
Con un diametro stimato tra i 500 metri e 1,2 chilometri, le dimensioni di 2002 AJ129 superano infatti quelle del più grande edificio mai costruito dall’uomo, e sono sufficienti per provocare enormi danni se mai dovesse entrare in contatto con l’atmosfera terrestre. È per questo che la Nasa lo ha classificato tra i “potenzialmente pericolosi”, una lista di oggetti celesti sotto stretta osservazione perché potrebbero rappresentare un rischio nell’arco del prossimo secolo. Un’eventualità remota, è bene ricordarlo, ma che (anche grazie al nome scelto dalla Nasa per questa classe di oggetti celesti) non manca di scatenare l’immaginazione degli internauti ad ogni nuovo passaggio ravvicinato. E infatti anche in questa occasione l’agenzia spaziale americana è stata costretta a smentire i pericoli via Twitter:
All safe. It crosses above Earth’s orbital path the first time, and Earth isn’t in that spot at this time. Earth is in the lower section of the orbit animation and at closest approach the asteroid is 2.6 million miles away. The future orbit trajectory also shows no risk.
— Asteroid Watch (@AsteroidWatch) 19 gennaio 2018
Le chance di una collisione, ha chiarito la Nasa, sono pari a zero. Non solo per quanto riguarda il prossimo 4 febbraio, ma lungo tutto il secolo: secondo le stime attuali il prossimo passaggio estremamente ravvicinato arriverà solamente l’8 febbraio del 2172, quando 2002 AJ129 si troverà a passare a circa 0,004 Ua dalla Terra: abbastanza vicino quindi, ma comunque a quasi il doppio della distanza tra la Terra e la Luna.
Insomma, anche in quell’occasione dovremmo scamparla. A dirla tutta, attualmente la Nasa tiene sotto controllo migliaia di corpi celesti di dimensioni più o meno grandi per prevenire il rischio di un impatto. E dai calcoli dell’agenzia nessuno di questi dovrebbe rappresentare un rischio concreto per il pianeta. Se proprio vogliamo provare a preoccuparci, c’è un unico asteroide che vale la pena tenere a mente: il suo nome è 1950 DA e ha un diametro che supera il chilometro di lunghezza, abbastanza quindi per provocare effetti devastanti e (molto probabilmente) porre fine alla nostra civiltà. La possibilità che colpisca la Terra è piccola ma concreta (0,33%), ma se anche succedesse non c’è il rischio che nessuno di noi, dei nostri figli, nipoti e pronipoti sia coinvolto nella catastrofe: il possibile impatto con il pianeta è stimato per il 16 marzo del 2880.
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