La misteriosa civiltà degli Etruschi

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Gli etruschi erano un popolo misterioso che oggi è possibile conoscere soltanto attraverso le loro necropoli o le sale dei musei.

Sebbene più vicini nel tempo sono meno accessibili della gente dell’antico Egitto della Mesopotamia di Creta o di Micene.

Inoltre l’Etruria non produsse alcuno Omero.

In altre parole gli etruschi mancavano di gloriose leggende tramandate via via dai bardi nel corso di molti secoli.

Dobbiamo dire che 700 anni di storia etrusca esistevano soltanto in sommari scritti con prevenzione dai loro nemici ovvero i greci e i romani sopravvissuti ad essi.

Gli etruschi arrivarono durante l’epoca di grandi spostamenti di nomadi che caratterizzarono la fine dell’Età del Bronzo.

In quella che ora è l’Italia tribù e clan senza nome si spostavano come ombre per tutto, il territorio quasi senza lasciare traccia.

Probabilmente durante l’VIII secolo a.C. gli etruschi giunsero in Italia dal mare.

Sulla costa occidentale al disopra del Tevere costruirono solide fortezze di roccia del vecchio tipo miceneo.

Avendo trovato giacimenti di ferro diedero inizio a una industria del metallo e forgiarono spade e lance migliori di quelle di qualsiasi altro popolo di quell’epoca storica.

Il loro superiore potenziale militare li mise in grado di avanzare nell’entroterra assoggettando a poco a poco le tribù che incontravano tra il Tevere e le Alpi.

Misero flotte in mare navigando audacemente e mescolando il commercio con la pirateria.

Nel fare questo spesso si scontravano con i greci o con i cartaginesi contro i quali combatterono con impeto e con successo.

Il ferro rendeva le prue delle loro navi adatte a speronare le navi nemiche gli etruschi davano a sé stessi il nome di “Rasena” ma il loro nome latino era etruschi che significava pirati essi erano di gran lunga il popolo più civilizzato della penisola italiana.

A quel tempo il territorio italiano era in buona parte costituito da foreste e pianure malariche.

Gli ingegneri etruschi aprirono gallerie nelle colline per lasciar defluire l’acqua in eccesso dei laghi.

Gli etruschi costruirono strade belle come quelle che i romani avrebbero costruito secoli dopo.

Tali strade erano ben drenate e progettate in modo da portare il traffico pesante attraverso boschi e zone rocciose.

Ben presto città etrusche sorsero sui terreni bonificati: non gruppi di capanne ma comunità circondate da mura con due arterie principali che si intersecavano.

Dobbiamo dire che i romani avrebbero imitato tale pianta nei loro accampamenti militari oltre che nelle loro città.

Verso il 600 a.C. la civilizzazione etrusca era in piena fioritura.

Un certo numero di città etrusche coniavano le loro monete.

Non vi fu mai un impero unificato soltanto una libera federazione di città stato ciascuna guidata dal proprio signore feudale.

Egli era un tempo generale e sacerdote.

Le guerre condotte dagli etruschi furono poche dal momento che la Grecia e Cartagine preferivano parlamentare e trattare con gli etruschi piuttosto che combatterli.

La federazione etrusca non intraprese mai una guerra globalmente organizzata.

Uno dei misteri più affascinanti riguardanti gli etruschi era la loro origine.

Il viaggiatore storico greco era convinto di conoscere l’origine degli etruschi.

Erodoto scriveva nel V secolo a.C. quando gli etruschi avevano la supremazia in Italia.

Erodoto affermava che gli etruschi un tempo vivevano nella Lidia (oggi Turchia sud occidentale) e che l’avevano abbandonata in seguito a una lunga carestia.

Ma un altro storico greco Dionigi Alicarnasso proveniente egli stesso da quella regione turca quattro secoli dopo esprimeva un parere contrario a quello di Erodoto.

Dionigi di Alicarnasso sosteneva con fermezza che gli etruschi semplicemente facevano parte di tribù indigene italiche mescolatesi tra loro ma vissute sempre in Italia.

Al tempo di Dionigi di Alicarnasso l’etrusco veniva ancora parlato da pochissime persone e i testi sacri e le storie tradizionali di quel popolo erano ancora esistenti.

Lo storico greco metteva in evidenza che gli etruschi non avevano mai parlato la lingua della Lidia ne avevano mai venerato divinità della Lidia.

La Lidia era la più potente di numerose nazioni situate tra l’Ellesponto e la Siria.

La capitale della Lidia era Sardi città famosa e ricca come ancora ci dimostrano le sue rovine.

Gli storici che credono che gli etruschi provenissero dalla Lidia fanno notare ad esempio che il nome stesso con il quale gli etruschi si definirono ovvero Rasena si ritrovava in diverse forme nella Turchia preistorica.

Da qualunque parte venissero gli etruschi erano indubbiamente civilizzati quando comparvero sulla costa italiana.

In ogni caso sia come sia gli etruschi dominarono Roma per i suoi primi 100 anni e lasciarono un numero considerevole di impronte sulle abitudini romane.

Di conseguenza senza di essi non si potrebbe quasi comprendere la civiltà romana delle origini.

Nonostante tutto ciò la letteratura romana mantenne il riserbo quasi assoluto sul loro conto.

Dobbiamo ammettere che gli etruschi fecero di Roma una città.

Anche se una famosa legenda sostiene che il nome Roma derivasse da Romolo sembra che la parola fosse di origine etrusca.

A tale riguardo è importante anche evidenziare che le tombe etrusche trovate sotto il Foro Romano si sono rivelate antichissime.

In ogni caso non esiste nessun dubbio che gli etruschi per un certo periodo dominarono Roma.

Gli ingegneri etruschi costruirono le mura e le fogne di Roma trasformandola da paludi in città protetta probabilmente vi costruirono i primi edifici di legno mattone e pietra.

Ma gli etruschi non considerano mai Roma come loro capitale dal momento che esse non avevano una capitale.

La loro città più antica e più potente era Cortona fondata pare prima di Troia.

La loro arte funeraria sottintendeva che vivevano nel lusso e che si godevano la vita.

A casa e in società riservavano il posto d’onore alle donne.

Inoltre gli etruschi erano estremamente ricchi di cognizione: il grande enciclopedista Marco Terenzio Varrone dichiarò di avere usato testi etruschi nella compilazione dei suoi 490 libri che coprivano ogni campo della scienza e dell’arte.

Di tutti i popoli europei gli etruschi erano i più dediti ai riti religiosi essendo probabilmente convinti che le loro cerimonie potessero dare buoni risultati in questo mondo e nell’altro.

Essi si ritenevano benedetti dalle loro antiche divinità della natura che promettevano loro vita eterna in un piacevole mondo dell’aldilà.

Per gli etruschi la morte era l’inizio di un viaggio e una separazione solo momentanea dalle persone care.

Nessuno altro popolo custodiva amorevolmente i suoi morti come l’etrusco.

Nessun altro popolo forniva loro ambienti così ameni.

I sacerdoti insegnavano che se uno spirito era insoddisfatto lasciava la sua tomba per tormentare i vivi.

Pertanto i mausolei erano forniti di tutto ciò che essi potevano desiderare.

A differenza dei greci gli etruschi divennero ossessionati dalla religione.

Essi non fecero mai il passo dalla superstizione all’indagine scientifica.

Con assoluta sottomissione gli etruschi obbedirono sempre ai loro testi sacri e ai loro sacerdoti.

I sacerdoti etruschi studiavano i presagi con grande impegno cercando i modi per compiacere gli Dei e leggere il futuro.

Anche i romani non solo gli etruschi erano certi che i sacerdoti etruschi chiamati aruspici fossero molto esperti nell’arte della divinazione ovvero di predire il futuro.

Quando un aruspice vedeva che la catastrofe era imminente suggeriva i modi per evitarla o per attutirla pur premettendo di non essere certo della buona riuscita dei suoi consigli.

Per gli etruschi l’operato degli Dei era come le maree e le stagioni.

Niente accadeva per caso il futuro preordinato e pertanto gli uomini dovevano adeguarsi come meglio potevano.

La divinazione li aiutava a prevedere il futuro e ad adeguarsi ad esso.

Dobbiamo mettere in evidenza che il comportamento degli Dei per gli etruschi aveva ben poco a che fare con il concetto di peccato.

Allo stesso modo dobbiamo dire che nella teologia etrusca poca importanza aveva il concetto di punizione divina.

Vogliamo chiudere il nostro discorso mettendo in evidenza che gli aruspici sono riusciti a condizionare le menti e il comportamento degli uomini per secoli e secoli.

Tra l’altro gli aruspici avevano da lungo tempo agli etruschi che la loro nazione avrebbe avuto una durata di dieci capitoli dopo di che sarebbe scomparsa (i capitoli sarebbero durati all’incirca un secolo l’uno.

Prof Giovanni Pellegrino

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