Il mistero dell’antica Britannia

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Come sanno tutti gli studiosi molti templi dell’Egitto e di Babilonia erano orientati meticolosamente vale a dire costruiti in modo che tutte le grandi entrate fossero rivolte nella stessa direzione.

Per fare un esempio a Babilonia guardavano est dove il sole sorgeva.

Anche al Giza le piramidi erano orientate a est e anche la Sfinge guardava a est.

Anche i popoli primitivi a quanto pare comprendevano l’orientamento assai prima che sorgessero città nell’Europa nord occidentale prima ancora che gli schiavi costruissero le piramidi un gruppo noto ai preistorici come Culto Megalitico già costruiva strani e vari monumenti di enormi pietre squadrate alla meglio.

Ai giorni nostri si è scoperto che molti di quei monumenti erano orientati esattamente verso il solstizio d’estate.

Quei monumenti giganteschi sorgevano lungo le coste della Spagna e del Portogallo e poi in Olanda nella Germania settentrionale e in buona parte della penisola scandinava ma soprattutto si ritrovano nelle isole britanniche: almeno 600 santuari di pietre massicce caratterizzano ancora il paesaggio degli altopiani dalle coste meridionali della Britannia al nord della Scozia e alle isole Ebridi.

Gli archeologi si sono resi conto che i cerchi di pietre dell’Inghilterra e della Britannia avevano uno scopo preciso.

Alcuni di quei cerchi erano stati progettati per l’effetto drammatico su coloro che si sarebbero radunati ad aspettare l’alba il 24 di giugno.

All’alba di quel particolare giorno un prete poteva mettersi presso l’altare ed essere irradiato nell’attimo in cui il sole nascente avrebbe preso a splendere proprio verso di lui.

Come dubitare che quei calendari di pietra progettati con tanta cura altro non erano che luoghi di culto?

Tutto sembra dimostrare che nella maggior parte vennero costruiti intorno al 2000 a.C. quando nei dintorni con tutta probabilità c’erano soltanto agricoltori e pastori.

È possibile che vi fosse anche una religione organizzata?

Alcuni dei monumenti in Europa risalivano fino al 3500 a.C. ma altri erano più recenti costruiti intorno al 1500 a.C.

La maggior parte di essi erano semplicemente delle immense pietre tombali commemorative.

Ma perfino quelli potrebbero rivelarsi estremamente significativi.

Il desiderio di adorare i corpi celesti sembra aver fatto parte della storia dell’uomo fin da quando egli cominciò a pensare al passato e al futuro.

Egli doveva prevedere le stagioni allo scopo di sopravvivere specie nelle zone non temperate del mondo.

Poteva calcolare l’avvicinarsi delle stagioni dai corpi celesti più appariscenti.

Il punto di svolta annuale nel corso del sole era il solstizio d’estate.

Qualunque fosse la loro origine i riti del solstizio d’estate avevano luogo attraverso buona parte del pianeta dall’Irlanda ad ovest fino alla Russia ad est dalla Norvegia al nord fino alla Spagna e alla Grecia a sud.

Le prime favole popolari e i primi documenti scritti parlavano di tali riti come di riti celebrati da tempo immemorabile.

Con tutta probabilità in origine non venivano celebrati dentro grandi anelli di pietre.

Le prime feste saranno state fatte con falò o con fiaccole.

Soltanto quando qualcuno cominciò ad annotare i movimenti del sole nacque l’idea di collocare grandi pietre secondo determinati schemi affinché fosse possibile predire il giorno in cui il sole avrebbe descritto il suo arco più alto e più lungo.

Di tutti questi luoghi i più grandi e più imponenti erano in Inghilterra, Scozia, Irlanda e Bretannia.

Il più grande di tutti prende il nome di Stonehenge che in antico anglosassone voleva dire “pietre sospese”.

Stonehenge era disposto secondo uno schema definito ma misterioso.

Una volta all’anno qualcuno poteva sostare presso la Pietra Altare e vedere il sole sorgere proprio al disopra della pietra a forma di calcagno.

Questo fatto venne dimenticato con il passare dei secoli.

Gli indigeni inventarono spiegazioni di vario tipo per Stonehenge e per gli altri immensi monumenti preistorici come Avebury.

Avebury era strano quanto Stonehenge ma in maniera leggermente diversa.

Il suo circolo di pietre esterno era così immenso che in seguito all’interno vi sorse un intero villaggio.

Attorno all’anno 1300 Avebury venne in gran parte distrutta dai contadini che la credevano una dimora degli spiriti malvagi.

Esistono in Inghilterra altri monumenti preistorici immensi il cui scopo rimane sconosciuto.

Tutti concordano che tali monumenti dovevano essere di origine misteriosa.

Infatti nessuno a quei tempi avrebbe potuto fissare pietre simili una simmetria così perfetta.

Per fare un esempio concreto chi tra gli abitanti delle isole britanniche poteva aver costruito Stonehenge?

Quanto a Stonehenge la datazione al carbonio 14 colloca l’inizio della costruzione tra il 2775 e il 1900 a.C.

La costruzione potrebbe essere continuata fino al 1450 a.C.

Così dobbiamo dedurne che a progettare e costruire furono individui dell’Età della Pietra.

Comunque resta il fatto che un gran numero di persone per un motivo che non possiamo immaginare si sentirono in dovere di trasportare almeno 80 massi del peso di 4 e più tonnellate dal monte Prescelly nel Galles sud occidentale (identificato in modo certo come luogo d’origine della roccia di Stonehenge) alla piana di Salisbury distante 216 km in linea d’aria.

Non è assolutamente possibile comprendere come degli uomini primitivi possano aver fatto ciò.

Ma in ogni caso quale poteva essere lo scopo di tale loro incredibile impresa?

Perché in epoca preistorica avevano deciso di venerare Dei entro un circolo di massi invece che in una struttura più semplice meglio adatta ai tempi?

Ed esistono altre domande senza una risposta riguardo la costruzione di Stonehenge.

in ogni caso da sola la fase principale della costruzione deve aver richiesto almeno dieci anni di lavoro di un migliaio di operai secondo gli esperti di scienza delle costruzioni.

Eppure gli uomini di quel periodo storico vivevano in economia di sussistenza in cui la maggior parte della gente aveva bisogno di lavorare dall’alba al tramonto solo per procurarsi di che sfamarsi.

Senza dubbio risulta molto difficile conciliare la costruzione di strutture megalitiche come Stonehenge con l’asserzione degli archeologi che i costruttori di tali strutture megalitiche fossero agricoltori illetterati.

Il problema più importante non è quello di stabilire se uomini intelligenti e civilizzati potessero compiere l’impresa di costruire Stonehenge con arnesi dell’Età della Pietra.

Al contrario il vero problema è invece quello stabilire se uomini dell’Età della Pietra ( illetterati non addestrati ostacolati da superstizioni ) fossero in grado prima di tutto di concepire la complessa struttura di Stonehenge.

Poi esiste il problema di spiegare come gli uomini dell’Età della Pietra siano stati in grado di progettare Stonehenge nei particolari senza l’aiuto dei disegni.

Ed infine non si riesce a comprendere come tali uomini dell’Età della Pietra siano stati in grado di organizzare il prolungato ed incredibile lavoro di cavare e spostare i massi nonché di erigerli sul posto.

A nostro avviso esiste una sola possibile risposta a tali domande.

La sola risposta plausibile è che qualche altro popolo assai più civilizzato vivesse in Inghilterra durante il periodo di mille e più anni in cui Stonehenge ed altri megaliti vennero ideati e costruiti.

Spesso è accaduto in tempi storici che due popoli di diversa origine e differenti livelli di cultura siano vissuti fianco a fianco.

È senza dubbio possibile che tale fatto si sia verificato anche in Età Preistorica.

Naturalmente esiste un problema se si accetta tale ipotesi e cioè come mai la razza più progredita non avrebbe lasciato tracce di sé?

Se una razza più progredita e assai più civilizzata viveva in Inghilterra durante il periodo della costruzione di Stonehenge per quale ragione è scomparsa in maniera improvvisa e misteriosa?

Quelle élite di sconosciuti era completamente scomparsa al tempo in cui l’Impero Romano conquistò la Britannia.

Alcuni studiosi pensano che tali superiori sconosciuti avevano abitato nella Britannia per mille o duemila anni costruendo colossali osservatori di pietra.

Dobbiamo forse pensare che qualcuno nell’Età della Pietra era assai più avanti di tutti gli astronomi di cui abbiamo memoria.

Non ci dobbiamo dimenticare del fatto che la nostra civiltà si accorse che la luna oscillava lievemente all’orizzonte a causa della variante attrazione lunare soltanto nel XVI secolo d.C.

Come è possibile che i nostri lontanissimi antenati abbiano raggiunto tali incredibili livelli di conoscenze astronomiche e non solo astronomiche?

Se accettiamo l’idea che Stonehenge sia stata costruita con un osservatorio astronomico dobbiamo anche presumere che i nostri lontani antenati abbiano raggiunto acquisizioni intellettuali di una grandezza molto maggiore di quella che sia logico ipotizzare in una comunità di agricoltori primitivi.

Senza nessuna esagerazione dovremmo ipotizzare che un autentico Newton o un Einstein doveva esistere in quel lontano periodo storico.

Tra l’altro i creatori di megaliti dovevano aver compreso in che modo era possibile determinare i cicli di eclissi.

Concludiamo il nostro discorso chiedendoci perché gli abitanti della Britannia dell’età della pietra dovevano essere interessati a stabilire le date dell’eclissi e altri cicli meteorologici.

Non riusciamo a capire come uomini primitivi potessero fare ciò.

Potevano mai essere degli uomini provenienti da altri pianeti come sostengono gli esperti di archeologia spaziale.

Prof. Giovanni Pellegrino

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