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Cavalli di troia informatici russi, attaccano Istituzioni e Centri di Ricerca

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Cavalli di troia informatici russi attaccano Istituzioni e Centri di Ricerca
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Cyberwar, Londra accusa 007 di Mosca di fare una campagna mondiale di attacchi informatici. Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, accusa l’intelligence di Mosca di essere responsabile di hackeraggi informatici “indiscriminati” contro “istituzioni politiche, aziende, media e entità sportive” di tutto il mondo.

Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, accusa l’intelligence di Mosca di portare avanti una campagna mondiale di attacchi informatici “indiscriminati e irresponsabili” contro istituzioni politiche, aziende, media e entità sportive. “Questo comportamento seriale dimostra il loro desiderio di operare senza il rispetto delle leggi internazionali o delle norme stabilite, per poterlo fare con un senso di impunità e senza conseguenze”, ha dichiarato il ministro in una nota.

Vladimir Putin visita il quartier generale del Gru (foto d'archivio) (reuters)
Vladimir Putin visita il quartier generale del Gru (foto d’archivio) (reuters)

La notizia è ripresa nei titoli di apertura di The Independent. “L’agenzia di intelligence militare russa accusata del tentato omicidio della ex spia Sergei Skripal –  scrive il giornale inglese – ha compiuto una serie di attacchi all’estero. Questa cyberwar segreta internazionale (secondo un nuovo rapporto del National Cyber Security Center in collaborazione collaborando con altre agenzie di intelligence britanniche ed europee, e con la NSA e l’FBI negli Stati Uniti), ha preso di mira anche le elezioni presidenziali americane che hanno portato Donald Trump al potere”.

Il rapporto segue la dichiarazione di Theresa May secondo cui la Gran Bretagna e le nazioni alleate lavoreranno insieme per esporre il lavoro del GRU e i metodi che usa.

Alcune settimane fa era emersa la prima prova di un legame tra i due uomini che Londra vorrebbe arrestare, Aleksandr Petrov e Ruslan Boshirov, e la Difesa russa a cui fanno capo i servizi segreti Gru. Dopo sei mesi di meticolose indagini, Scotland Yard aveva infatti identificato gli autori dell’attacco con il gas nervino Noviciok contro l’ex-spia russa doppiogiochista Sergej Skripal. E come più volte affermato dal governo di Theresa May i nomi degli accusati portavano a Mosca.

Anche l’Italia è un obiettivo del cyber-spionaggio russo. “Attenti ai Cavalli di Troia russi”. Mosca vuole “destabilizzare sempre di più l’Occidente” e a rischio è anche l’Italia. Era stato  questo l’allarme lanciato nel novembre dello scorso anno da uno studio, “I cavalli di Troia del Cremlino 2.0”, pubblicato dal think tank americano Atlantic Council (qui l’integrale), che ha analizzato l’offensiva russa negli ultimi anni.

Sempre in agosto è emersa la rete italiana della Internet Research Agency (Ira), l’agenzia di San Pietroburgo legata agli apparati del presidente Putin e nata per inquinare l’opinione pubblica occidentale, compresa quella italiana (in particolare l’allora governo Renzi). I dati erano spuntati dall’analisi dei 3 milioni di tweet allegato all’indagine dell’Fbi sul Russiagate.

Sempre Mosca è sullo sfondo del Russiagate. Guccifer 2.0, l’hacker solitario che avrebbe fornito a WikiLeaks le email trafugate dai server del Comitato nazionale democratico statunitense, altri non sarebbe che un agente del Gru, i potenti servizi segreti militari russi. Lo aveva sostenuto un’inchiesta del “Daily Beast”. Il 22 luglio 2016 WikiLeaks aveva iniziato a diffondere 19mila email e 8mila documenti trafugati da Guccifer 2.0.

Mentre Donald Trump li rilanciava, il suo allora consigliere politico, Roger Stone, si era messo in contatto con Guccifer 2.0 tramite il servizio di messaggistica di Twitter. E, nell’agosto 2016, aveva pubblicato un articolo su “Breitbart News” per contestare le accuse mosse contro la Russia sulla base delle sue conversazioni private con Guccifer 2.0.

Nel novembre del 2017 era stata ancora Theresa May a infuriarsi con Vladimir Putin per le ingerenze dell’intelligence russa nelle democrazie occidentali. “Russia – era il j’accuse di May – sappiamo quello che state facendo. Ma non vincerete voi. Perché state sottovalutando la resilienza delle democrazie, il fascino della società libera, l’alleanza dell’Occidente.  Barack Obama aveva fatto una scenata simile a Putin durante la campagna elettorale 2016, in privato.

Mai Theresa May si era espressa in pubblico così duramente contro il presidente russo. Ma un anno fa la premier britannica aveva perso la pazienza e aveva accusato Putin di “seminare discordia nel nostro mondo e minacciarne le istituzioni”. La Commissione elettorale britannica, del resto, stava indagando su presunte influenze russe nella Brexit. Un analogo allarme alrtrettanto severo era stato lanciato dal ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis: “Anche in aree come la Catalogna stanno crescendo gli episodi di disinformazione e manipolazione” mediante notizie provenienti da Mosca.

Nell’agosto di quest’anno Microsoft aveva annunciato di aver sventato una serie di attacchi informatici russi volti a influenzare le elezioni di medio termine negli Stati Uniti. Secondo l’azienda di software Usa alcune unità informatiche legate a Mosca e alle sue fabbriche di troll, di nome “Strontium”, “Fancy Bear” e “APT28”, avevano provato a raggirare un numero imprecisato di utenti Internet americani duplicando alcune piattaforme ufficiali di gruppi e organizzazioni americane, come i siti di think tank conservatori Hudson Institute e International Republican Institute che negli ultimi tempi sono stati molto critici nei confronti del Cremlino e anche dell’operato di Donald Trump.

Ma già un anno fa sfruttando l’antivirus russo Kaspersky (vietato recentemente in tutte le agenzie governative Usa), hacker che lavorano per il governo di Mosca avevano rubato dati su come gli Usa penetrano nei network informatici stranieri e su come si difendono dai cyberattacchi. Era accaduto dopo che un contractor della National Security Agency (Nsa) aveva rimosso il materiale altamente classificato e lo ha messo nel suo computer di casa.

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