
10 SETTEMBRE 2008. Ore 9. Ginevra, Svizzera. L’Lhc, il più potente acceleratore di particelle del mondo, si accende. Al suo interno cominciano a scontrarsi fasci di protoni, per riprodurre lo stato del cosmo subito dopo il Big Bang. Che cosa c’entra con la fine del mondo? Poco… eppure in quei giorni si diffuse la voce che l’esperimento avrebbe provocato la formazione di mini-buchi neri capaci di inghiottirsi tutto: l’acceleratore, i ricercatori, la Svizzera, l’Europa e il mondo intero. Tutta una balla colossale.
Sul Web, però, ci fu anche chi cavalcò il terrore del buco nero per riderci un po’ sopra, come Lorenzo Masetti, autore dello splendido tarocco dell’home page di Repubblica.
21 DICEMBRE 2012. Ve la ricordate la fine del mondo dei Maya? Dopotutto sono passati meno di 5 anni, e siamo ancora qui. Una serie di eventi tra cui la fine del lungo computo del calendario Maya (il 20 dicembre) seguito il giorno successivo solstizio d’inverno (unico dettaglio vero) con il Sole allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripeteva da 26mila anni, l’arrivo di Nibiru e altre sciagure avrebbero decretato la fine del mondo. Il tutto in grande stile: eruzioni vulcaniche, tsunami, tempeste magnetiche, uragani devastanti, radiazioni dallo spazio, la comparsa di un fantomatico pianeta scateneranno l’apocalisse.
Questo è quanto avevano previsto centinaia di siti, qualche decina di libri e una serie di trasmissioni televisive che su questa profezia strabiliante hanno fatto valanghe di denaro e avvinto gli appassionati del mistero.
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