Un mare pieno di coralli nel nord della Sicilia

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Um mare pieno di coralli nel nord della Sicilia
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Una foresta di coralli nelle profonde acque della Sicilia. Ricerca di Oceana svela l’incredibile biodiversità del mondo vulcanico e sommerso delle Eolie. Ma avverte: “Per preservarla è necessaria un’area marina protetta”.UNA foresta di splendidi coralli, ricca di biodiversità, nascosta nelle profondità delle acque italiane. Alle Eolie, quasi un chilometro sotto la superficie, ci sono perfino specie rare, altre a rischio estinzione o sconosciute, una selva di coralli e pesci spettacolari tutti da preservare, minacciati dall’inquinamento da plastica e dalla pesca intensiva.

Li hanno documentati, con immagini straordinarie, i ricercatori della spedizione Oceana (https://eu.oceana.org/en/our-work/expeditions/aeolian-islands-expedition-2018/overview), che per un mese hanno battuto le acque e le profondità degli ecosistemi attorno ai vulcani sottomarini siciliani. Una serie di scatti che ci ricordano da una parte la magnificenza della natura e dall’altra, come suggeriscono i membri della associazione di ricerca e studio in difesa del mare, la necessità di trasformare l’area a nord della Sicilia in un parco da salvaguardare come “area protetta”.

Scendendo nelle profondità siciliane i ricercatori hanno trovato rari e delicati coralli bambù e spugne carnivore, ma anche stelle marine come la Zoroaster fulgens, mai vista prima nel Mediterraneo o una specie ittica (Gobius kolombatovici) che in precedenza si credeva si trovasse solo nel mar Adriatico settentrionale. Inoltre sono stati immortalati “meravigliosi coralli molli e coralli neri con numerose uova di squalo, oltre a molti altri habitat che ospitano un numero elevato di specie” precisano da Oceana.

Specie che rafforzano l’esigenza di “designare un’area marina protetta nell’arcipelago, con l’obiettivo di preservare il ricco patrimonio naturale delle sue acque”.

“Sebbene il mare profondo si trovi appena al largo delle coste delle Isole Eolie, queste acque rimangono in gran parte inesplorate e nascondono una biodiversità molto ricca – spiega Ricardo Aguilar, direttore della ricerca per Oceana in Europa -. Abbiamo trovato decine di elementi che sono protetti a livello internazionale nel Mediterraneo, dagli imponenti fondali coralligeni alle tartarughe caretta e molte specie di coralli e molluschi. Tuttavia, abbiamo potuto constatare gli effetti diffusi dell’attività umana anche nelle aree più lontane e profonde, ed è fondamentale che si impedisca di danneggiare la vita marina se vogliamo preservare l’unicità di questa porzione del Mar Tirreno”.

Per un mese, navigando con il catamarano Oceana Ranger, il team ha scattato foto e fatto riprese scendendo fino a 981 metri di profondità grazie a un robot subaqueo. I campioni di diversi coralli e delle acque sono stati prelevati per analisi di laboratorio che si stanno svolgendo in questi mesi. In particolare l’attenzione è caduta su montagne sottomarine isolate, banchi sottomarini e le venute idrotermali formate dall’attività vulcanica. Da Oceana raccontano inoltre di aver trovato, più in superficie,  alghe rosse che alimentavano “giardini densi di gorgonie e grandi banchi di pesci come il sugarello. A profondità intermedie sono stati filmati coralli neri con numerose uova di squalo, coralli rossi e coralli molli gialli, entrambi a rischio nel Mediterraneo”.

Contrapposta alla gioia della scoperta c’è però la condizione preoccupante dell’inquinamento documentato dalla stessa spedizione. Attrezzi da pesca abbandonati, plastica, reti e lenze che hanno ucciso coralli millenari, rifiuti domestici, stoviglie in plastica e monouso, batterie e pneumatici recuperati in acqua.  Una situazione che, secondo Oceana, potrebbe migliorare solo se verrà “designata un’area protetta”. Discorso già in auge da tempo che però attende soluzioni effettive. Per ora il gruppo di ricerca, in attesa dei risultati sui campioni, “sosterrà un esistente progetto delle Isole Eolie che è stato portato avanti dalla Blue Marine Foundation (BLUE) in collaborazione con il Fondo di conservazione delle Isole Eolie”.

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