
Caccia a miglior hacker virtuale, in premio due milioni di dollari. Scopo del Cyber Grand Challenge è di mettere alla prova i sistemi informatici perché possano essere resi più sicuri.
La sfida, ha spiegato Mike Walker, responsabile per l’ente americano, ha l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale in grado di trovare in pochi secondi ”buchi” e imperfezioni nei sistemi informatici che richiederebbero altrimenti giorni, in media 312, da parte di esperti ”umani”. “Quello che speriamo di vedere – afferma – è la prova che l’intero ciclo di sicurezza possa essere automatizzato”.
Alle squadre selezionate per la finale sono stati dati 750mila dollari e l’accesso a uno dei computer in dotazione al dipartimento della Difesa. Anche se le squadre sono tutte statunitensi sono diversi i ricercatori italiani che partecipano alla sfida. Uno dei team, Shellphish, è guidato da Giovanni Vigna, che dirige il dipartimento di Computer Science dell’università di Santa Barbara, mentre anche tra i partecipanti dell’università di Berkeley sono presenti diversi italiani”.
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