Usa 2016, Fbi: “Hacker russi in azione”. Il bureau lancia l’allerta

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Usa 2016, Fbi: "Hacker russi in azione". Il bureau lancia l'allerta
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Per l’intelligence c’è Mosca dietro nuove intrusioni. Hackers russi in azione in vista delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il sospetto si fa sempre più concreto, al punto da indurre l’Fbi a lanciare una allerta rivolta alle autorità locali affinché potenzino la sicurezza informatica per proteggere i dati elettorali, dopo due nuovi recenti episodi che, stando a fonti d’intelligence americana citate dalla Nbc, mostrano tutti i segni della mano di Mosca.

Si tratterebbe di cyber-intrusioni nei registri elettorali di due stati. Nella sua ‘allerta’ l’Fbi non menziona i nomi degli Stati parlandone invece in maniera generica, ma fonti di stampa segnalano i due episodi in Arizona e Illinois, con un portavoce del segretario di Stato in Arizona che conferma come le autorità locali fossero state avvertite il mese scorso dalla Fbi della sospetta violazione, quando emerse che username e password di un funzionario elettorale locale erano circolate online. Il sistema fu chiuso per diversi giorni e fu verificato che le informazioni dei 3,4 milioni di elettori presenti nel registro non erano state compromesse. Lo stesso Roberts ha sottolineato che, secondo le autorità, l’intrusione in Arizona è stata opera di un hacker russo.

Così l’Fbi rafforza il suo messaggio e ricorda l’importanza cruciale di garantire che i sistemi informatici siano sicuri in coincidenza con l’inizio delle operazioni elettorali, dopo che già di recente erano stati sollevati sospetti sulle minacce informatiche e che diversi esperti insieme con lo staff della campagna della candidata democratica Hillary Clinton si erano detti convinti del coinvolgimento russo nell’intrusione alla vigilia della convention democratica nel sistema informatico della Comitato Nazionale Democratico. L’organo organizzatore della kermesse che ha ufficialmente assegnato la nomination ad Hillary Clinton il mese scorso era stato preso di mira con risultati disastrosi per il partito visto che proprio in seguito a quella violazione erano state diffuse e-mail confidenziali da cui sembrava trasparire un comportamento non troppo imparziale da parte di alcuni esponenti del partito a scapito dello sfidante di Hillary, Bernie Sanders. Caso che portò anche alle dimissioni della presidente del Comitato Nazionale.

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