
Gli immigrati in Italia inviano 8,2 miliardi ai Paesi d’origine. Bangladesh, Pakistan e Filippine sono i primi beneficiari nel 2023. Ammontano a 8,178 miliardi i risparmi inviati dai 5,1 milioni di cittadini stranieri residenti in Italia ai loro Paesi d’origine nel 2023.
Le elaborazioni fornite al Sole 24 Ore del Lunedì dalla Fondazione Leone Moressa rivelano un calo del 5,5% dei trasferimenti monetari rispetto al 2022, ma il volume resta sopra gli otto miliardi, come accade dal 2021.
Il 2021 e il 2022 (con 8,8 e 8,7 miliardi di rimesse, rispettivamente), sono stati anni influenzati dalle limitazioni della mobilità internazionale a causa della pandemia, che hanno ridotto con ogni probabilità le rimesse “invisibili” e fatto aumentare quelle tramite canali ufficiali.
La fotografia delle rimesse rilevate trimestralmente dalla Banca d’Italia è riferita infatti ai trasferimenti di denaro che avvengono tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati.
Tuttavia, questi flussi non rappresentano il totale dei fondi inviati all’estero dagli immigrati, che arrivano a destinazione anche come denaro contante a seguito di viaggiatori o di persone fidate, o tramite altre modalità non registrabili dalle rilevazioni ufficiali.
Se si considerano anche le rimesse “informali”, secondo la Fondazione Leone Moressa il flusso complessivo del denaro inviato ai Paesi esteri dall’Italia nel 2023 potrebbe arrivare a valere fra 9,4 e 11,9 miliardi di euro.
Dove vanno le rimesse
I Paesi che hanno ricevuto un valore più consistente di rimesse sono il Bangladesh (1,16 miliardi, il 14,3% del totale), il Pakistan (681 milioni), le Filippine (600 milioni).
L’aumento delle rimesse verso questi tre Paesi negli ultimi anni (con un solo calo compreso fra il 7% e il 9% nel 2023 rispetto al 2022) potrebbe risentire dell’estensione degli obblighi di segnalazione dei trasferimenti di denaro, dal 2018, a nuove categorie di money transfer, alcuni dei quali specializzati nel trasferimento verso questi Paesi, che solo in parte, prima, aderivano alle segnalazioni su base volontaria.
La Cina invece, che nel 2013 beneficiava di quasi un quinto del totale delle rimesse dall’Italia (il 19,8%), ha visto diminuire progressivamente i flussi negli ultimi anni e oggi è fuori dai primi 20 Paesi di destinazione.
I trasferimenti pro capite
Rapportando l’ammontare delle rimesse alla popolazione straniera di ciascuna comunità presente in Italia si ottiene l’ammontare dei trasferimenti pro capite (si considerano tutti i residenti in Italia, indipendentemente dall’età e dalla condizione occupazionale, perché si stima che le rimesse inviate in patria sottraggano disponibilità di reddito a tutti i componenti delle famiglie, incidendo sulle spese scolastiche, sanitarie e così via). I valori massimi, su base mensile, si registrano sempre per i cittadini del Bangladesh (558 euro pro capite), del Pakistan (393 euro), delle Filippine (315 euro). Il valore medio delle rimesse mensili pro capite è di 133 euro.
La Lombardia è la prima Regione di partenza delle rimesse con 1,8 miliardi (il 22,6% del totale), seguita dal Lazio (1,2 miliardi) e dall’Emilia -Romagna (849 milioni).
Quasi un quarto dei trasferimenti di denaro dall’Italia parte da Roma (un miliardo) e Milano (928 milioni). Seguono Napoli e Torino (con 365 e 272 milioni di euro).
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