
“Un ‘club in crescita’ di ‘paesi molto potenti’ si sta allontanando dall’uso del dollaro”. Importanti attori come la Cina, la Russia e l’Unione europea hanno una forte motivazione a de-dollarizzare le loro economie, afferma la condirettrice dell’Istituto per l’analisi della sicurezza globale
Il dollaro USA è stata la valuta di riserva leader nel mondo per decenni, ma il suo status potrebbe essere minacciato a causa del “club in crescita” di paesi “molto potenti” che cercano di minare la sua influenza, avverte Anne Korin, condirettore dell’Istituto per l’analisi della sicurezza globale parlando a un programma della rete statunitense, CNBC, Korin ha affermato che i “motori principali”, come Cina, Russia e Unione Europea, hanno una forte “motivazione per de-dollarizzare” le loro economie.La condirettrice del “think-tank” ha spiegato che uno dei motivi per allontanarsi dal dollaro è la sottomissione alla giurisdizione statunitense, spiegando che un’entità effettua transazioni in dollari, anche se “non ha nulla a che fare con gli Stati Uniti”.
A questo proposito, Korin ha ricordato il ritiro unilaterale di Washington dall’accordo nucleare con l’Iran nel 2018, seguito dalla restituzione delle sanzioni contro Teheran, una situazione che ha reso le società multinazionali europee vulnerabili alla punizione di Washington se avessero continuato a fare affari con l’Iran.
“L’Europa vuole fare affari con l’Iran. Non vuole essere soggetta alla legge degli Stati Uniti per fare affari con l’Iran”, ha spiegato Korin. Un’economia de-dollarizzata permette indipendenza di mercato per fare affari con le economie emergenti senza pagare il conto agli USA.
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