Il medico omeopata (difesa dall’avvocato Nicola Ciafardo) è infatti accusata di omicidio colposo con l’aggravante della colpa con previsione, per aver curato il cancro alla pelle della sua paziente, Marina L., morta a 53 anni nel settembre del 2014, con sedute psicologiche e rimedi omeopatici. “Un caso riguardava una donna che aveva un cancro al seno e non voleva operarsi – spiega il presidente dell’Ordine torinese, Guido Giustetto – Abbiamo inizialmente aperto un procedimento contro il suo medico di famiglia, che però ha dimostrato di aver fatto il possibile per spiegare alla paziente che avrebbe dovuto affrontare intervento e chemioterapia, rappresentandole i rischi del caso. Quella donna era convinta delle cure hameriane e si era rivolta anche a un odontoiatra che praticava il metodo Hamer, nei confronti del quale invece c’erano gli estremi per una sanzione che è stata poi data dal suo ordine”.”Nel nostro codice deontologico – aggiunge Giustetto – ci sono due norme precise: è vietato al medico prescrivere terapie sulle quali non ci sia adeguata documentazione scientifica, e in ogni caso, oltre alle cure non convenzionali deve prospettare anche quelle ufficiali”. Sulla Nuova medicina germanica, il presidente non ha dubbi: “La terapia hameriana non ha alcuna giustificazione nel ritenere che si possa guarire dal cancro solo risolvendo il problema psicologico. Questo per noi è delirio, ma purtoppo c’è chi ci crede”.
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