L’idea di assumere una sostanza con potere curativo ha di per sé… un potere curativo. Ecco il motivo scientifico. L’effetto placebo è spesso più potente dell’effetto farmacologico in sé. È noto che qualsiasi rimedio farmacologico scientificamente dimostrato ha due effetti terapeutici: un effetto farmacologico vero e proprio, legato al principio attivo contenuto nel farmaco, e un effetto placebo, legato al fatto che l’idea di assumere una sostanza con potere curativo ha di per sé un potere curativo.
L’effetto placebo c’è sempre, ed è in genere molto rilevante e spesso più potente dell’effetto farmacologico in sé. È legato anche alla forma di somministrazione: per esempio, una puntura è più efficace di un farmaco per bocca (anche qualora non si somministrasse nessun principio attivo), perché tendiamo a pensare che un’iniezione sia più efficace di una pillola.
L’effetto placebo è dovuto al fatto che l’attesa di un miglioramento causa il rilascio nell’organismo di sostanze “terapeutiche”, come le endorfine e l’adenosina (antidolorifiche) o l’adrenalina (che permette di gestire meglio gli stress). Un elevato effetto “placebo” (e quindi terapeutico) hanno anche le carezze, la musica, la voce, le relazioni umane positive.
È per questa ragione che molti fruitori di medicine non convenzionali stanno meglio: l’effetto placebo è tanto più potente quanto più si è convinti che un rimedio funzionerà. Ma va sottolineato che il placebo (da solo) non può curare tutto, ecco perché è sempre preferibile non fare a meno della medicina tradizionale.
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