Progetto della Nasa per studiare campioni di suolo Marziano

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La Nasa vuole portare un pezzo di Marte sulla Terra, e ha un piano pazzesco per riuscirci. Coinvolge tre mezzi spaziali ancora da progettare, oltre al rover Perseverance in partenza a luglio. Ma promette di essere la missione più ambiziosa di sempre.

Prendere dei pezzi di rocce da Marte e portarli sulla Terra. Un progetto a cui la Nasa punta da sempre. I campioni sarebbero di importanza assoluta. Basti pensare che i frammenti prelevati dalla Luna nel corso delle diverse missioni del programma Apollo vengono studiate ancora oggi, e se ne continuano a ricavare eccellenti risultati scientifici, come abbiamo spiegato di recente.

Il problema è come organizzare questo piccolo ma complicatissimo trasporto. Adesso sembra esserci un piano, che pare pescato da un film di fantascienza. Secondo Nature, che ha raccontato un meeting a distanza con il responsabile del programma, la soluzione che verrà sviluppata congiuntamente da Nasa ed Esa, l’Agenzia spaziale europea, potrebbe dare vita alla missione interplanetaria più ambiziosa mai progettata.

Procediamo con ordine. La prima parte del piano era già nota e farà leva sul rover Perseverance, che è pronto a partire nell’ambito della missione Mars 2020 il prossimo luglio da Cape Canaveral – la finestra di lancio arriva fino al 5 agosto – nonostante i ritardi legati alla pandemia da coronavirus. Dovrà estrarre e preparare i campioni utilizzando un trapano e una paletta, sistemando il prezioso contenuto in una trentina di piccoli tubi, conservandoli poi nella sua “pancia”. Se questa sembra la parte più facile, e in realtà presenta già non pochi ostacoli, è con la seconda che si entra nel vivo.Elen11Getty Images

Un secondo veicolo spaziale verrà lanciato nel 2026 verso Marte. Stando ai piani dovrebbe approdare sul pianeta rosso nel 2028 e atterrare nei pressi di Perseverance. Come? Esatto. Il suo compito sarà quello di raccogliere i tubi in cui sono contenuti sassi, sabbie e rocce con un altro piccolo rover e depositarli nel “Mars ascent vehicle” che si porterà appresso. Insomma, un modulo-razzo che si proietterà i materiali, ben custoditi in una capsula, in orbita. In quello che sarebbe il primo decollo da Marte. Ma non riprenderà la strada di casa. Anzi: a un certo punto esploderà, lasciando il contenitore fluttuante di campioni ad attendere l’incontro con un terzo veicolo.

Già: un ulteriore mezzo spaziale aspetterà il rendez vous col tesoretto volante, sincronizzando la sua orbita a quella delle provette piene di frammenti marziani. Aggancerà così il carico e riprenderà la strada di casa. Dove dovrebbe tornare, se tutto va bene, nel 2031. Nel giro di undici anni, insomma, potremmo seriamente trovarci fra le mani dei campioni di suolo di Marte da analizzare per far fare un salto in avanti di proporzioni epiche all’avventura spaziale.

Secondo Jim Watzin del programma esplorativo di Marte della Nasa, “non sarà affatto un compito semplice ma abbiamo cercato di renderlo il più semplice possibile”. Si tratta di un piano generale ufficiale dell’agenzia statunitense, non di speculazioni, dal quale mancano però i pezzi fondamentali, cioè il terzo veicolo che dovrà tornare sulla Terra e i due moduli (rover più razzo di ascesa) per prelevare i tubi e riportare il carico in orbita. Per la progettazione di questi capolavori ingegneristici ci vorranno un po’ di anni.

“Sarà uno sforzo internazionale estremamente ambizioso e sicuramente costoso, che richiederà l’invio di diversi veicoli sulla superficie del pianeta e consentirà agli scienziati di esaminare i preziosi campioni in poco più di 10 anni – ha spiegato Michael Meyer, scienziato capo del programma di esplorazione di Marte alla sede della Nasa di Washington DC. – quello che potremo imparare dal pianeta rosso sarà fantastico. Se Perseverance partirà, come previsto, nei prossimi mesi, atterrerà a febbraio nel cratere di Jezero, dove pensiamo possano nascondersi tracce della vita passata su Marte. Il rover avrà la possibilità di raccogliere terriccio e rocce per riempire 30 provette di campionamento geologico”. Se alla Nasa toccherà la realizzazione del lander che dovrà recuperare i campioni e di quello per la risalita, all’agenzia europea competerà il terzo mezzo che tornerà alla base e il roverino che recupererà i campioni da Perseverance per caricarli sul modulo di trasporto.

Altri campioni di rocce, con un sistema però differente, potrebbero arrivare dall’esplorazione di Fobos e Deimos, le due lune di Marte, grazie alla sonda Mm, Martian Moons eXploration, messo in cantiere dalla Jaa, l’agenzia spaziale giapponese. Il mezzo è stato appena commissionato alla Mitsubishi Electric. Dovrà essere pronta per decollare fra l’aprile del 2024 e il marzo 2025.

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