
La memoria che sfida DRAM e NAND esce dal laboratorio e punta al mercato. ULTRARAM, l’innovativa memoria universale sviluppata dai fisici della Lancaster University, sta cercando di uscire dalle segrete stanze di laboratorio per arrivare sul mercato. Dopo aver partecipato a un programma d’innovazione nascerà una società ad hoc in cerca di finanziatori.
La memoria ULTRARAM punta ad arrivare sul mercato. Di questa tecnologia abbiamo scritto tempo addietro: nata presso la Lancaster University, è un nuovo tipo di memoria che combina la “non volatilità” (cioè mantiene i dati anche in assenza di energia) di memorie come la NAND flash e la velocità, l’efficienza energetica e la resistenza di una DRAM. ULTRARAM è potenzialmente in grado di assicurare le prestazioni della DRAM, offrendo un’efficienza 100 volte superiore e garantendo la “non volatilità” tipica della NAND, con le informazioni che restano archiviate anche in assenza di energia.
Dopo un’importante svolta tecnica nel 2022, la Lancaster University ci ha informato sta nascendo un’azienda ad hoc che punta alla commercializzazione di ULTRARAM (un cosiddetto spinout della stessa Università). C’è anche un sito dedicato.Inventata dal fisico Manus Hayne, ULTRARAM usa “proprietà uniche dei semiconduttori composti, comunemente impiegati nei dispositivi fotonici come LED, diodi laser e rivelatori a infrarossi, ma non nell’elettronica digitale, che è appannaggio del silicio”.
Nelle sperimentazioni ULTRARAM ha mostrato “tempi di archiviazione dei dati (estrapolati) di almeno 1000 anni, velocità di commutazione elevata (per le dimensioni del dispositivo) e una resistenza senza deterioramento di oltre 107 cicli di programmazione/cancellazione, superiore a molti recenti per dispositivi simili su substrati GaAs, e da cento a mille volte migliore della memoria NAND flash”.
Brevettata inizialmente negli Stati Uniti, ULTRARAM sta cercando di ottenere ulteriori brevetti tecnologici nei principali mercati di tutto il mondo. Per quanto riguarda la commercializzazione, ULTRARAM ha superato le fasi del programma di sostegno ICURe che aiuta i ricercatori britannici a capire se il loro prodotto può avere applicazione commerciale.
La nuova entità in via di costituzione sta già discutendo con potenziali investitori e potrebbe ottenere 300mila sterline di finanziamento tramite il programma Innovate UK.
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