
Gli Stati Uniti, che pure vogliono seguire la strada dell’ingegneria genetica per provare a combattere il cancro, questa volta sono costretti a inseguire. Lo stesso intervento, negli Usa, è ancora impigliato nelle procedure di autorizzazione. Ci vorranno forse mesi prima che anche Washington dia il via libera a una tecnica – Crispr – tanto potente quanto eticamente discussa.
A Chengdu l’oncologo Lu You ha arruolato un paziente con un tumore del polmone con metastasi. Gli ha fatto un prelievo di sangue e ne ha estratto alcune cellule del sistema immunitario. Poi ha modificato il loro genoma – e qui è entrato in gioco Crispr – in modo da rendere queste cellule aggressive nei confronti del cancro. Le cellule così trattate sono state reiniettate nel malato lo scorso 28 ottobre. Ora bisognerà attendere, per vedere se svolgeranno il loro compito come previsto. Le modalità dell’esperimento erano state approvate a luglio dalle autorità dell’ospedale.
La modificazione del Dna ha riguardato il gene Pd-1, che ha il compito di “mettere la museruola” alle cellule del sistema immunitario per evitare che siano troppo aggressive, attaccando anche i tessuti dell’organismo e provocando così malattie autoimmuni. In tutto all’università del Sichuan verranno trattati 10 pazienti. Riceveranno fino a quattro iniezioni di cellule ogm e verranno seguiti per sei mesi, per controllare gli effetti collaterali.
Una variante leggermente più complessa di questo trattamento è in programma negli Stati Uniti. All’università della Pennsylvania verranno modificati tre geni – non uno come a Chengdu – per provare a rendere ancora più aggressive e precise le cellule del sistema immunitario. “Si è scatenata una sorta di Sputnik 2.0” ha dichiarato a Nature Carl June, il ricercatore che guiderà la sperimentazione americana. “Un duello biomedico tra Cina e Stati Uniti molto importante, visto che la competizione in genere migliora il risultato finale”.
L’esperimento cinese, previsto da mesi, questa volta non è stato accolto dall’indignazione del mondo. Ad aprile dell’anno scorso un’équipe della Sun Yat-sen University di Guangzhou aveva annunciato (quasi) a sorpresa di aver modificato, usando Crispr, 86 embrioni umani nel tentativo di cancellare i difetti genetici responsabili della beta talassemia. Gli embrioni erano difettosi in partenza, e non avrebbero comunque dato vita a bambini. Ma la creazione di esseri umani ogm aveva scatenato un dibattito etico molto acceso.
Il gruppo di Lu You aspetterà i risultati di questo primo esperimento. Poi, probabilmente a marzo del 2017, un’altra équipe dell’università di Pechino proverà a trattare tre pazienti colpiti da tumori di vescica, prostata e rene.
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