La misteriosa città di Troia

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

La misteriosa città di Troia
La misteriosa città di Troia
Scegli sui Social
Pin Share

Una civiltà che per molto tempo era stata considerata mitica è la civiltà di Troia.

Ma chi erano i troiani?

Un popolo fiero ora perduto nel tempo.

Un papiro egiziano li menzionava brevemente come alleati degli Ittiti i quali controllavano la maggior parte dell’odierna Turchia da una roccaforte ad est di Ankara.

Erodoto sapeva poco dei troiani essendo nato secoli dopo di loro ma pensava potessero essere stati cretesi forse stabilitisi sullo stretto dopo la caduta Di Cnosso.

A sua volta Omero li descriveva come un popolo di lingua greca che adorava divinità greche.

Gli scavi rivelarono che Troia era il luogo non di una ma di nove città.

Ciascuna copriva la sua antecedente come se Troia avesse avuto nove vite.

A Troia le comunità hanno vissuto e si sono estinte.

Edifici sono andati in rovina e si sono riempiti di macerie: di tanto in tanto una città di vivi sorgeva sopra una città di morti.

Forse nessuno di quei costruttori sapeva che qualcuno era stato là in precedenza poiché potrebbero essere passati secoli tra la scomparsa di una cultura e l’arrivo di un’altra.

Nel frattempo tutte le tracce rimanevano sepolte sotto metri di polvere e di ceneri.

Quando Schlieman iniziò i suoi scavi (il luogo l’aveva individuato dalla descrizione geografica di Omero) trovò armi e utensili domestici recipienti rozzi e vasi bellissimi e infine, a otto nove metri di profondità, un insieme di 9000 oggetti d’argento e di oro.

Nella sua appassionata fretta Schlieman mescolò oggetti provenienti da strati diversi.

Abbatté mura perché sotto c’erano rovine più interessanti.

Ma quelli che dopo la sua morte portarono avanti gli scavi riordinarono tutto il materiale e alla fine appurarono che quella in cima era stata una città romana e che i resti dello strato di sotto erano di un villaggio così antico che i suoi abitanti usavano soltanto utensili di pietra.

Gli stati intermedi appartenevano a diversi abitati indistinti ed almeno due città racchiusa da spesse mura che erano durate per secoli.

Un violento terremoto aveva fatto crollare le mura di una città il fuoco aveva annerito l’altra.

Nel complesso gli scavi indicavano che la Troia contro la quale i greci avevano inviato le loro navi doveva essere stata in parte minoica in parte micenea e in parte asiatica, era una città grande e ricca.

Troia ricavava dall’entroterra ed esportava legname argento oro tessuti di lana.

Il suo porto doveva essere fiorente quanto quello all’incirca contemporaneo di Tartesso.

Non vi era nessun dubbio che l’assedio di Troia narrato da Omero e da Virgilio era avvenuto realmente.

Ma le ragioni per le quali era avvenuto rimanevano oscure.

Welles accettava la storia di Omero così come era: “l’Iliade ci spiega che la distruzione di Troia avvenne perché i troiani rubavano le donne dei greci. Gli scrittori moderni hanno tentato di ricevarne che i greci in realtà assalirono Troia al fine di assicurarsi una via di traffico o qualche altro inconsistente vantaggio economico”.

Ma c’era chi dubitava delle parole di Omero anche in tempi non tanto moderni ovvero Euripide.

Il drammaturgo greco attribuiva quella guerra a un eccesso di popolazione nelle terre greche e al conseguente bisogno di maggiore spazio.

A sua volta Erodoto si chiedeva chi potrebbe credere che i troiani sopportassero un assedio di dieci anni per una donna?

Tuttavia è possibile che la storia del rapimento di Elena venisse usata per infiammare gli animi dei cittadini greci.

Probabilmente i loro re e i loro capitani di mare avevano motivi più pratici.

Una delle attività principali di Micene e dei suoi satelliti sembra fosse la guerra o per dirla in altro modo la pirateria e la conquista.

Secondo i documenti ittiti bande di predoni greci molestarono per secoli la costa dell’Asia minore sul lato orientale dell’Egeo.

I capi micenei avevano rapporti commerciali con Troia e conoscevano la sua ricchezza.

Inoltre sapevano che alcune generazioni prima un terremoto aveva danneggiato le sue mura indebolite le sue forze militari e dissanguato le sue risorse.

Forse avrebbe impiegato molto tempo a riprendersi.

Così quando Elena era fuggita con Paride figlio del re troiano questo aveva offerto ad Agamennone il pretesto con cui dare fuoco all’orgoglio dei greci.

Agamennone fece sua la vertenza tra il fratello e i troiani e usò tutto il suo ascendente per radunare un esercito tra i capi greci.

Naturalmente il probabile sacco di Troia non avrebbe mai fornito un bottino sufficiente per una così massiccia spedizione.

Tuttavia Agamennone e i suoi alleati avrebbero potuto raggiungere e derubare la florida Tracia e le città dell’interno una volta eliminati i troiani.

Infatti Troia dominava la bocca dell’Ellesponto e le ricche terre attorno al mar Nero.

Dobbiamo tenere presente che i greci della generazione precedente a quella della guerra di Troia tentarono di aprirsi un varco con la forza fino nel mar Nero per compiervi razzie.

Con tutta probabilità la favola degli argonauti potrebbe essere un ricordo drammatizzato di quella impresa.

Comunque sia la fortezza troiana era inespugnabile.

I greci non sarebbero mai riusciti a penetrarvi con la forza.

Dopo dieci anni erano ormai sul punto di tornarsene a casa quando Ulisse ebbe l’idea di ideare lo stratagemma del cavallo di legno.

I troiani commisero l’errore di portare il cavallo di legno all’interno delle mura ignorando l’avvertimento di Cassandra, la quale li aveva avvertiti che un cavallo sarebbe stato la loro rovina.

Ed infatti nel cuore della notte i greci uscirono dal cavallo di legno ed aprirono le porte della città cosicché Troia venne saccheggiata i suoi uomini massacrati le sue donne e i suoi fanciulli trascinati via come schiavi.

Omero quando narra la storia della guerra di Troia è quasi sempre esente da errori geografici.

Sebbene molti fatti sembrano privi di importanza ai lettori moderni dimostrano che sapeva su quei campi di battaglia più di quanto qualsiasi contemporaneo avrebbe potuto apprendere se si fosse recato sul luogo da tempo sepolto.

Omero conosceva persino particolari concreti sulla struttura delle mura di cinta di Troia.

Conosceva le tecniche impiegate durante un assedio che erano stati dimenticati già prima della sua epoca inoltre sapeva che tra le corti troiane c’erano individui con le caratteristiche degli ittiti.

Omero fu argomento del più lungo dibattito tra studiosi che mai vi sia stato al mondo.

Alcuni esperti sostenevano che Omero non fosse mai esistito cosicché l’Iliade e l’Odissea erano collezioni di storie scritte da un imprecisato numero di autori.

Ma il dibattito si spense a mano a mano che la prova della sua esistenza veniva alla luce e che gli scavi archeologici confermavano i particolari dei suoi poemi epici.

Nessuno è in grado di sapere in che modo si procurò quei particolari.

Omero con tutta probabilità doveva avere avuto accesso a qualche vasto bagaglio di conoscenze di un passato remoto.

i suoi illetterati contemporanei che lottavano per ritrovare la gloria perduta i poemi di Omero erano di ispirazione distruzione e di divertimento.

I contemporanei di Platone ed Aristotele accettavano come era la storia di Omero su Troia e vera rimase per le generazioni che seguirono.

Quando Alessandro il Grande attraversò l’Ellesponto per andare a combattere contro i persiani si fermò a visitare il luogo dove sorgeva Troia e gli venne mostrato uno scudo che si pensava fosse stato portato da Achille circa un migliaio di anni prima.

Devotamente Alessandro lo prese con sé e lo portò in battaglia dalla Palestina in Persia.

Anche cesare rese omaggio davanti a quelle rovine e bruciò incenso agli dei.

Alcuni studiosi pensano che dietro Omero si nascondevano forme più antiche e più oscure che risalivano molto indietro nel tempo.

Addirittura alcuni studiosi consideravano i miti di Omero un eredità di altre civiltà oramai perdute.

Prof. Giovanni Pellegrino

Scegli sui Social
Pin Share

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.