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Via gli ultimi gas responsabili del buco nell’ozono

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Onu: CFC usati ancora in inalatori anti-asma ma ora banditi. I ricercatori prevedono che lo strato di ozono sull’Antartide comincerà ad aumentare nel 2020.  Ci sono voluti 40 anni, ma dal 2016 spariranno finalmente dal commercio i clorofluorocarburi (CFC), i gas usati un tempo in frigoriferi e spray e che provocavano il buco nell’ozono. Il 98% dei CFC erano già spariti, dopo il primo divieto negli Usa nel 1978 e la messa al bando graduale prevista dal Protocollo di Montreal nel 1987. Gli ultimi rimasti, quelli usati negli inalatori anti-asma, saranno eliminati quest’anno, come riferisce l’agenzia dell’Onu per l’ambiente, l’Unep.

Quando i CFC erano stati vietati, non c’erano sostanze sostitutive per gli inalatori. Per questo era stata concessa una deroga al bando per questo tipo di presidi medici. In questi vent’anni sono state scoperte valide alternative ai clorofluorocarburi anche in questo settore. Di qui la decisione dei paesi che aderiscono al Protocollo di Montreal di completare l’applicazione del bando.
L’ozono è un gas che si trova negli strati alti dell’atmosfera, nella stratosfera, fra i 10 e i 50 km dal suolo. E’ formato da 3 molecole di ossigeno e fa da filtro per le radiazioni ultraviolette, che provocano il cancro della pelle nell’uomo e inibiscono la fotosintesi clorofilliana nelle piante.Lo strato di ozono ai poli tende naturalmente ad assottigliarsi all’inizio della primavera, per poi tornare al suo spessore standard alla fine della stessa stagione. Nel 1976 si scoprì che questo “buco nell’ozono” naturale tendeva ad ampliarsi ogni anno, a causa dell’azione dei clorofluorocarburi (CFC), gas usati nei circuiti dei frigoriferi (freon) e negli spray. Il cloro delle loro molecole, salendo nella stratosfera, scinde la molecola dell’ozono e allarga il buco naturale, aumentando l’esposizione a terra ai pericolosi raggi ultravioletti.

Nel 1978 gli Stati Uniti e i paesi scandinavi misero al bando i CFC nella bombolette spray. Ci furono resistenze da parte dei produttori dei gas e di alcuni governi. I sovietici dicevano che non potevano cambiare il piano quinquennale in corsa, e i cinesi stavano lottando per dare frigoriferi alla loro popolazione. Ma le ricerche scientifiche continuavano a confermare il pericolo, e nel 1987 venne firmato il Protocollo di Montreal, che fissava un percorso per l’eliminazione graduale dei CFC.
Successivi aggiornamenti del protocollo stabilirono l’eliminazione dei clorofluorocarburi entro il 2000 nei paesi sviluppati ed entro il 2010 in quelli più arretrati. Unica eccezione, i CFC per spray anti-asma, che non si sapeva come sostituire.

L’eliminazione di questi gas ha dato i suoi risultati. Il buco nell’ozono ha raggiunto il suo picco nel 1994, poiché i CFC impiegano anni per salire nella stratosfera. Da quel momento, il fenomeno ha cominciato a ridursi. I ricercatori prevedono che lo strato di ozono sull’Antartide comincerà ad aumentare nel 2020 (quando cesseranno di arrivare nella stratosfera i CFC liberati negli anni Ottanta) e tornerà ai livelli pre-1980 fra il 2060 e il 2075.

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