
Non solo oro: ecco i metalli preziosi che hanno fatto (e che faranno) cambiare la storia. Oro e argento, noti da sempre, e poi i «nuovi» platino, palladio, rodio, osmio, iridio e rutenio
Si definiscono preziosi perché costano molto e sono rari. Come i quadri e gli oggetti d’arte, i pesci degli acquari, le auto che partecipano alle gare, gli abiti di alta moda e gli ananas viaggiano solo in aereo. I venditori, infatti, vogliono incassare il più rapidamente possibile l’ammontare della vendita e spediscono i metalli preziosi in aereo per essere pagati il giorno stesso della consegna. Si tratta di otto metalli: oro, argento, platino, palladio, rodio, osmio, iridio e rutenio.
L’oro e l’argento hanno partecipato a fare e disfare la storia dell’umanità da millenni (l’oro da 40.000 anni, l’argento da 6.000), gli altri sei, invece, sono stati scoperti all’inizio del XIX secolo e partecipano a plasmare la storia tecnologica dell’umanità.
Sono tutti pesanti e pesati in once troy (31,10 grammi) da non confondere con le once avoirdupoids del sistema non-metrico anglo-americano (che pesano 28,35 grammi). L’oncia troy prende il nome dalla città di Troyes, nella Champagne francese, la regione in cui nel Medioevo si tenevano le sei fiere annuali dove i mercanti del nord Europa incontravano i mercanti del sud (soprattutto gli italiani) e scambiavano merci e denaro.
I mercanti italiani commerciavano varie merci con metalli preziosi, spezie e prodotti destinati alla profumeria pesati in once che divennero una misura accettata da tutti e passarono nella storia con il nome di once troy.
Ma c’è anche un’altra misura che si usa in gioielleria: il carato. L’oro e l’argento sono metalli «duttili», quindi un gioiello di puro metallo non potrebbe essere indossato: ecco perché un gioiello d’oro contiene 750 parti di metallo puro, e il resto è composto da altri metalli come argento, rame, nickel, ferro, zinco, stagno, manganese, cadmio o titanio.
Nel caso dell’argento, la purezza è di 925/1000 (92,5%) e gli altri due metalli che compongono la lega sono il nickel e lo zinco.
La stessa informazione si può “tradurre” in carati: nell’oro a 18 carati, ci sono 18 parti d’oro (che corrispondono al 75%) e 6 di nickel e zinco, soprattutto.
Il termine carato proviene dall’arabo qirat, ossia grano di carrubo: in passato si riteneva che i semi di questa pianta avessero tutti lo stesso peso e divenne così una misura accettata da tutti i mercanti per pesare piccole quantità di merci preziose. Il termine è poi entrato nel linguaggio dell’economia, si parla per esempio di «caratura» per indicare le parti in cui è suddivisa la proprietà di una nave.
Per le transazioni si utilizzano barre da 400 once per l’oro e l’argento, e lingotti da un chilo per tutti i preziosi, nel caso dei metalli più rari le transazioni sono realizzate su una base di 5-10 chili.
Le negoziazioni di vari metalli preziosi sono realizzate fra le due controparti in via privata (over the counter) con il pagamento al momento della consegna, ma per l’oro, l’argento, il platino e il palladio è possibile negoziare dei contratti «futuri» per consegna a termine ed esiste anche il mercato delle opzioni.
Questi strumenti finanziari sono largamente utilizzati sia dalle imprese minerarie che fissano il prezzo dei metalli che saranno estratti nei mesi successivi sia dai consumatori che conoscono il loro fabbisogno mensile e possono fissare il prezzo del metallo per i mesi successivi.
È interessante segnalare che tutti questi metalli preziosi sono stoccati in luoghi molto precisi e altamente protetti.
L’oro, l’argento, il platino, il palladio e il rodio sono sovente stoccati nei caveaux delle banche di Londra, Zurigo, Hong Kong, New York e le circa 37.000 tonnellate d’oro di proprietà delle Banche Centrali sono stoccate nei loro forzieri.
Gli altri metalli, in pratica i platinoidi, sono anche stoccati nei grandi depositi dell’Aeroporto di Schipol (Amsterdam), di Singapore e di Hong Kong, cui di recente si sono aggiunti i depositi dell’aeroporto di Shanghai, ormai una grande piattaforma dell’Asia.
I principali metalli preziosi sono estratti nelle miniere ma possono anche essere ricavati anche dai fiumi che trasportano pagliuzze e piccole pepite, come racconta il mito di Giasone e del vello d’oro.
Nel passato i cercatori d’oro tendevano pelli di ovini nel letto del fiume per raccogliere queste pagliuzze brillanti, poi le mettevano ad asciugare al sole, infine le bruciavano per raccogliere l’oro. E la Colchide, regione dove si recò Giasone, è ancora oggi un importante bacino aurifero attivo.
Mentre si estrae oro in varie regioni del mondo, con una concentrazione in Cina, Africa del Sud, Russia, Canada e USA, Australia, Messico, Perù, esistono poche miniere di argento e il metallo è soprattutto ottenuto come sottoprodotto delle miniere di rame, stagno, zinco localizzate nelle Ande, nelle Montagne Rocciose, in Cina, Russia e Australia.
Plutone è stato molto parco nella distribuzione dei platinoidi sulla crosta terrestre, certo non imparziale. Questi metalli si trovano essenzialmente nelle miniere e nei fiumi localizzati in Sudafrica, negli Urali e in Siberia, con alcune presenze nelle Montagne Rocciose e in Australia.
In Sudafrica, in una regione di origine vulcanica chiamata Rustemburg Ring, sono concentrate numerose miniere da cui si estraggono oro e platinoidi: pare che la caduta di un meteorite abbia creato una catena montuosa in cui sono contenuti molti platinoidi, perché i meteoriti contengono ferro e nickel e sono in effetti ricche in platinoidi.
I metalli preziosi, soprattutto l’oro e l’argento, che hanno finanziato guerre e paci, sono stati veleno e cura, scudo e arma contro le incertezze della storia, oggi hanno anche un ruolo centrale nella tecnologia.
Molti platinoidi sono impiegati nella medicina, nell’elettrotecnica e nell’elettronica, nelle comunicazioni, nell’industria spaziale: per esempio, le visiere dei caschi degli astronauti sono laminate da un sottile strato d’oro per proteggerli dai raggi cosmici!
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