La stretta relazione tra Massoneria, Dan Brown e Vangeli Apocrifi

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

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Secondo Dan Brown i Vangeli gnostici sarebbero dei testi proto-femministi che Costantino e la Chiesa avrebbero occultato per schiacciare la donna sotto il potere maschile. E’ veramante così? A ben vedere il Vangelo apocrifo di Tommaso, è tutt’altro che un testo proto-femminista. Vi si legge Simon Pietro che obietta «Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita»  Gesù dice: «io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella [Maddalena] diventi […] uguale a voi maschi. Perché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli». Secondo molti teorici della cospirazione evangelica sarebbe stato l’imperatore Costantino a voler distruggere il “messaggio femminista” contenuto dagli apocrifi (ma non c’è nessun messaggio femminista…). Secondo questa delirante ipotesi l’obiettivo di Costantino era quello di portare l’emancipata e libera donna romana ad una sorta di schiavitù. In realtà anche uno studio superficiale dell’antica società romana rivela la condizione di totale sottomissione della donna. Sottomessa prima al pater familias e poi al proprio marito, la donna era totalmente esclusa dai virilia officia, come attestano molti documenti dell’epoca. Appena dopo la nascita, i bambini, in maggioranza femmine, venivano sottoposte all’esposizione, ossia all’abbandono. Le bambine abbandonate venivano raccolte ed allevate da uomini che le avviavano alla schiavitù o alla prostituzione. A 12 anni le donne erano considerate viripotens, adatte a sposarsi con un uomo sempre scelto dal padre. Una società tutt’altro che tollerante nei confronti delle donne come afferma invece Dan Brown...(clicca qui)

costantino e sant-elenaChe Gesù avesse operato una vera e propria sana rivoluzione “femminile” si legge in qualsiasi documento canonico, ma diversa dalla rivoluzione femminista intesa come ribellione nei confronti del marito o sfrenata libertà sessuale: Gesù aveva donne fra i discepoli, aveva abolito la poligamia, aveva tolto il diritto all’uomo di ripudiare la propria moglie, aveva donato dignità alla donna, anzi, l’aveva esaltata con la figura di Sua madre: la Beata Vergine Maria.

Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo (Galati 3,28)

Era questo LIVELLAMENTO DI DIGNITA’ che spingeva numerose fanciulle romane,- spesso pure di nobile famiglia- ad arruolarsi tra le fila Cristiane senza temere l’eventuale martirio, solo per citare alcuni nomi di martiri romane: Santa Cecilia, Santa Prassede, Santa Felicita, le Sante Rufina e Seconda, Santa Prisca, Santa Vittoria Romana Santa Anatolia ecc.
Inoltre, sarebbero mai esistite donne di spessore che hanno cambiato il corso della storia come Isabella di Castiglia, Teresa D’Avila o Sant’Elena madre di Costantino, in una società pagana o musulmana?
in_hoc_signo_vinces_312___2012_by_docmikeb-d5jb2qhCostantino è stato tacciato, e lo è tuttora dai suoi detrattori che vorrebbero giustificare la teoria della sovrapposizione della Chiesa costantiniana a quella “vera” dei primi secoli, di aver usato politicamente il cristianesimo per ottenerne un qualche interesse materiale e consolidare il suo impero distruggendo il “Gesù Umano” durante il Concilio di Nicea (325). Non è vero che Costantino rese il Cristianesimo religione di Stato. Storicamente il Cristianesimo divenne la religione dell’impero sotto Teodosio nel 380.
La società dell’epoca era ancora composta dal 90% da popoli pagani. Sappiamo anche sia da fonti cristiane e pagane che in alcune città nelle quali vennero chiusi alcuni templi pagani scoppiarono rivolte popolari, tanto che Costantino dovette inviare l’esercito per sedarle. Per i pagani l’ira degli dèi traditi dall’imperatore avrebbe colpito Roma.
Numerosi detrattori si sforzano di rappresentare un Costantino diabolico strumentalizzando la triste vicenda che lo vide far condannare a morte il Figlio Crispo e la moglie Fausta accusati di incesto. In realtà Costantino seppur nei suoi limiti umani era figlio di Sant’Elena, una delle più grandi Sante che la Chiesa Cattolica celebra sui suoi altari, colei che ritrovò la Croce di Cristo in Terra Santa e portò in Italia moltissime reliquie soprattutto della Crocifissione. Non è da escludere la sua influenza sul figlio che una volta nominato imperatore la elevò al sommo grado di “Augusta” facendo coniare monete con l’effige della madre.(clicca qui)
Costantino il giorno prima del celebre combattimento di Ponte Milvio -contro Massenzio che tiranneggiava Roma – mentre meditava a quale divinità chiedere la vittoria  ha una visione: a mezzogiorno nel cielo si forma una croce di stelle accompagnata da una frase: IN HOC SIGNO VINCES – (Εν Τουτω Νικα) “In questo segno, vincerai”. Numerosi storici riferiscono che   l’imperatore non comprende a pieno l’avvenimento, ma di notte, in sogno, Cristo gli spiega il significato del segno. Il 29 ottobre 312, Costantino riporta la vittoria definitiva a Ponte Milvio ed entra trionfante a Roma. Il mancato sacrificio a Giove Ottimo Massimo rappresenta uno degli indizi della sua conversione: tradizionalmente dopo una vittoria, infatti, i trionfatori romani si recavano sul Campidoglio e sacrificavano a questa divinità. Costantino invece, dopo aver sconfitto Massenzio, entra a Roma, ma non si reca a celebrare il consueto sacrificio. Con questa vittoria e con la conversione al Cristianesimo di Costantino cessa la feroce persecuzione contro i Cristiani con l’editto di Milano nel 313; una persecuzione che durava da trecento anni.Costantino e la nascita della Societas Christiana radio spada
È comunque fuor di dubbio che Costantino operò attivamente per l’unità della Chiesa e per le conseguenti sorti dell’impero: infatti convocò e presiedette il Primo concilio di Nicea, preoccupato dalle dispute tra cristiani che stavano minacciando insieme l’unità dei credenti. Ciò che è stato definito nel corso del Concilio di Nicea, fu la condanna dell’eresia ariana, cioè la natura consustanziale del Figlio al Padre, espressa nella formula. Ario, infatti, sosteneva che il Figlio, essendo creato/generato dal Padre, era in qualche maniera una divinità inferiore. Ma sempre divinità era! La divinità di Cristo, infatti, non fu mai messa in discussione. Ma nemmeno il tema della consustanzialità  venne votata “con una maggioranza assai ristretta” come qualcuno afferma mentendo. Al contrario I vescovi sostenitori di Ario rappresentavano una sparutissima minoranza tra i 318 padri conciliari: solo Teone di Marmarica e Secondo di Tolemaide votarono apertamente contro.
AA  Primi martiri della Chiesa di RomaIl titolo di “Figlio di Dio” è ampiamente applicato a Gesù già nei testi del Nuovo Testamento, redatti entro il I secolo, più di due secoli prima del Concilio di Nicea (325). Né si dicusse sulla canonicità dei Vangeli. La più antica lista di vangeli canonici alla seconda metà del II secolo, circa 150 anni prima del presunto intervento di Costantino. Infatti già nel cosiddetto Canone muratoriano, datato al 170 circa, vengono elencati i 4 vangeli che poi verranno detti canonici. Abbiamo numerosi documenti storici (oltre il Nuovo Testamento) che attestano come gli apostoli e i primi crisitani andassero a gridare al mondo che Gesù Figlio di Dio.(clicca qui) Abbiamo la corrispondenza tra Plinio il Giovane e l’imperatore Traiano nel 112; abbiamo il testo di
Luciano di Samosata, in questi documenti gli autori pagani si scandalizzano di come i cristiani potessero adorare un uomo (Gesù) come un Diodocumenti storici che attestano che i cristiani adoravano Cristo come un Dio
Comunque parlare dei Vangeli, o della Chiesa, crea interesse e danaro, ma solo se ne parli male. Lo sa bene Dan Brown il cui “Codice da Vinci” con 70milioni di copie rimane uno dei libri più venduti di tutti i tempi. Il precedente di Brown, “Angeli e Demoni”, trattava della cricca del Nuovo Ordine Mondiale gli “Illuminati”, negando in sostanza la sua esistenza e buttando tutto in burletta con un finale pressoché demenziale. Ma eravamo ancora lontani dal successo planetario ottenuto in seguito. (clicca qui)
Da notare che Dan Brown, tra le mille grossolanità lo ha intitolato “The Da Vinci code” avrà scambiato “da Vinci” per il cognome del grande pittore, uno scrittore colto lo avrebbe chiamato “il codice di Leonardo” o “il Codice di Leonardo da Vinci”. Ma gli scivoloni più o meno grotteschi non finiscono qui: un lettore di media cultura -o con un minimo di senso critico- avrà riso nel sentire che il grande Leonardo avrebbe nascosto nel suo quadro degli indizi importanti: Monna Lisa secondo il Nostro sarebbe la congiuzione di Amon, il dio maschio (…) e la dea femminile Isis, il cui antico pittogramma era in tempo chiamato L’Isa (…) AMON- L’ISA. da vinci brownIl dipinto chiamato comunemente Gioconda o Monna Lisa non ha mai avuto il titolo Monna Lisa. Quel nome deriva da un brano del Vasari in cui si dice che «Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di monna Lisa sua moglie». Inoltre “monna” non ha niente a che fare con Amon, ma è soltanto il diminutivo di “madonna”, ovvero “signora” nel linguaggio dell’epoca.

Ma non solo il Codice da Vinci che oggi è considerato da molti una vera e propria bibbia del credo moderno in realtà non poggia su alcun documento storico o fonte archeologica. I pretesi documenti che dimostrerebbero l’esistenza dell’antico “Priorato di Sion” furono costruiti da Pierre Plantard, il quale fabbricò anche due diverse liste di “Gran Maestri” segreti. Questi documenti, depositati in diversi momenti alla metà degli anni ’60 presso la Bibliothèque Nationale di Parigi si sono rivelati dei falsi, compilati e prodotti ad arte da Pierre Plantard: un furfante noto alla giustizia francese per altri casi di truffa per millantare una propria ascendenza nobiliare. In ogni caso Plantard, insieme ai suoi compagni hanno tutti confessato davanti a un giudice francese che tutti i documenti sull’esistenza del Priorato erano dei falsi anche per ammissione scritta e pubblica dei loro tre autori (che hanno litigato per questioni di soldi) (clicca qui)
DAN BROWNNel successivo libro “Il Simbolo Perduto” , Brown questa volta tocca il tema della Massoneria, ma non per criticarla, anzi..! A dirla tutta, il libro è un elogio sperticato e sfacciato alla massoneria. Si va da frasi del tipo “non conosco persone più oneste e degne di rispetto dei massoni” oppure quando il protagonista prova “per la prima volta in tutta la sua vita un’emozione mai provata in modo così intenso: Speranza”, nel senso che l’umanità ha grandi speranze grazie alla massoneria! In un’intervista rilasciata al “il Giornale” Dan Brown afferma:” Ho sempre trovato massoni aperti e tolleranti. Questo è un bene, in un mondo dove spesso ci si uccide perché si tiene troppo alla propria versione della verità. Nella Massoneria, invece, vi sono le persone più diverse, ma tutti si chiamano fratelli”.
Peccato che il Nostro ignori le rivoluzioni, le stragi, gli strani incidenti, i colpi di Stato, gli intrighi, gli omicidi, i sacrifici rituali e tutti i misteri non ancora risolti nel corso dei secoli ad opera della massoneria.
Peccato che ignori che questi bravi umanitaristi che si chiamano “fratelli” non abbiano avuto nessuno scrupolo ad eliminare i loro” fratelli” come: Sindona, Calvi, Bersone, Julin, Todd ecc. Non è un caso che la Massoneria ha l’onore di avere tra i suoi gran maestri personaggi come Gelli, Riina, Bontate, Bagarella, Provenzano, i mandanti degli omicidi del cosiddetto “Mostro di Firenze” ecc… Cioè persone che di tolleranza e apertura dovevano averne ben poca. (clicca qui).

Ma comunque il libro fu un flop, quindi il Brown ha pensato bene di ritornare al suo cavallo di battaglia: l’attacco a Cristo e ai preti. Questa volta a Brown preme il problema della sovrappopolazione. Nella sua ultima fatica “Inferno” del 2013 tutti i meritori sforzi per debellare questo cancro (la sovrappopolazione, appunto) sono vanificati dal Vaticano («un gruppo di ottuagenari celibi che pretendono di insegnare come si fa sesso») che manda in Africa torme di scellerati missionari a predicare criminalmente la fecondità. (clicca qui) Per quanto riguarda gli «ottuagenari» contrari alla contraccezione, ce ne sono anche tra gli imam islamici e tra i rabbini ortodossi ebraici. Ma questi è meglio non stuzzicarli (il caso Salman Rushdie ha insegnato molto agli scrittori). C’è una sola organizzazione mondiale che perde d’immagine se prende provvedimenti contro i suoi nemici: la Chiesa. La perderebbe all’esterno ma anche tra molti dei suoi adepti.
lafargue-massone-sul-cattolicesimo-1ll 9 maggio del 2007 si diffuse ovunque la notizia della cena segreta che la setta degli Illuminati, rinata grazie a Giuliano Di Bernardo gran maestro della Massoneria fino al 2000, aveva organizzato a Roma e saltata per uno «soffiata» riportata da Dagospia. Lo scopo della cena era far digerire al Vaticano il nuovo film tratto dall’ultimo libro di Dan Brown, «Angeli e Demoni», affinchè non si levassero le proteste ecclesiastiche che hanno accompagnato l’uscita della versione cinematografica del «Codice Da Vinci». Alla cena era naturalmente presente Dan Brown, Ron Howard, l’attore-protagonista Tom Hanks. Ma anche, più inquietante, Rupert Murdoch col figlio, il padrone di Fox News, uno dei maggiori imperi mediatici, sfegatato diffusore della propaganda israeliana. Alla cena saltata – doveva tenersi in piazza di Spagna, a palazzo Borgognoni – doveva essere presente anche il cardinale Friedrich Wetter, emerito di Monaco di Baviera. Su Dagospia nel 2007, apprendiamo che la mistica cena iniziatica sotto il simbolo del Grande Architetto era stata fissata a nuova data, metà giugno, in un castello dell’Alto Adige. Ma la cosa interessante era la lista degli invitati: più nutrita della prima. Suzanne Nora Johnson, vicepresidente della Goldman Sachs e nel comitato centrale dell’Aspen Institute; Vincent Cannistraro, già capo dell’antiterrorismo alla CIA, già direttore del programma intelligence al National Security Council, ed ora, attivo pensionato, consulente su questioni di spionaggi e terrorismo per importanti clienti, fra cui ABC News; Marcel Ospel, presidente della UBS Bank (Union des Banques Suisses) e architetto di una fusione-monstre fra UBS e Merrill Lynch, fallita per oscure resistenze interne. (clicca qui)
Che bel quadretto; che parterre! Del resto non deve essere una missione qualsiasi quella di Dan Brown se pensiamo che tutto l’Ambaradam si sia mosso per avvalorare la sua tesi.

A proposito, ricordate il vangelo di Giuda? Quel testo copto che la (massonica) National Geographic Society ha preteso di aver scoperto? Il prezioso manoscritto che la National Geographic presenta come il «vangelo scomparso che cambierà il cristianesimo» è un testo monco, fatto a pezzi da trafficanti di pochi scrupoli. La National lo ha diffuso con spese enormi ed enorme grancassa pubblicitaria, ripresa dai «grandi media» come la verità ultima e nascosta su Gesù. In questo testo, ci dicevano, Giuda appare nella sua vera luce: non è il traditore ma il vero salvatore, avendo compiuto la volontà di Cristo fino in fondo. (clicca qui) Adesso uno studioso serio, April D. DeConick, docente di Studi Biblici alla Rice University, ha esaminato a fondo il testo e ci ha scritto un volume per smentire la grancassa mediatica. «The Thirteenth Apostle: What the Gospel of Judas Really Says». Rivelando false traduzioni ed altri trucchi usati dai banditori della «nuova verità». Lo studioso ha scritto anche un fondo per il New York Times. Eccolo:

«Con molta pubblicità, l’anno scorso, il National Geographic ha annunciato che era stato trovato un testo perduto del terzo secolo, il Vangelo di Giuda Iscariota. Fatto impressionante: Giuda non aveva tradito Gesù. Anzi Gesù aveva chiesto a Giuda, il suo più fido e amato discepolo, di consegnarlo per farlo uccidere. Il premio per Giuda: l’ascensione al cielo e la sua esaltazione al disopra degli altri discepoli. Una grande storia. Peccato che, dopo aver ri-tradotto la trascrizione del testo copto presentata dalla National Geographic Society, io ho trovato che il significato reale del testo è molto diverso.NATIONAL GEOGRAPHIC VANGELO DI GIUDA La traduzione del National Geographic sosteneva l’interpretazione provocatoria di Giuda come eroe; una lettura più attenta chiarisce che Giuda non solo non è un eroe, ma (per il testo) un demone. La traduzione della Società e dei suoi esperti si distacca in più punti dal senso e dai metodi comunemente accettati nel nostro campo di studi. Per esempio, la trascrizione della National Society, nel punto in cui Giuda è chiamato un ‘daimon’, traduce la parola con ‘spirito’. Di fatto, il termine universalmente accettato per ‘spirito’ è ‘pneuma’; nella letteratura gnostica, ‘daimon’ è sempre usato nel senso di ‘demonio’. Altro punto: Giuda non è preservato ‘per’ la santa generazione, come dicono i traduttori del National Geographic, ma separato ‘da’ essa. Egli non riceve i misteri del regno perché ‘è possibile per lui entrarci’. Li riceve perché Gesù sostiene che egli non potrà entrare, e Gesù non vuole che Giuda lo tradisca per ignoranza: vuole che sia informato, in modo che il demonico Giuda soffra tutto quanto merita. Ma il più grosso errore che ho trovato è stato forse una alterazione del testo originale copto. Secondo la tradizione del National Geographic, l’ascensione di Giuda alla santa generazione sarebbe stata maledetta. Invece è chiaro dalla trascrizione che gli esperti del National hanno alterato l’originale copto, eliminando una particella negativa dalla frase originale. Cosa dice dunque in realtà il vangelo di Giuda? Dice che Giuda è un demonio specifico, chiamato ‘il Tredicesimo’. In certi testi gnostici, questo è il nome per il re dei demoni, una entità nota come ‘laldabaoth’ che vive nel tredicesimo piano sopra la terra. Giuda è l’alter ego umano di questo demone, il suo agente infiltrato nel mondo. Questi gnostici identificavano ‘laldabaoth’ con l’ebraico Yahweh, che accusavano d’essere una divinità gelosa e vendicativa, avversa al Dio supremo che Gesù era venuto sulla terra a rivelare. ULTIMA CENA LEONARDOChi ha scritto il vangelo di Giuda era un aspro critico del cristianesimo dominante e dei suoi riti. Siccome Giuda è un demone che lavora per ‘laldabaoth’, così sostiene l’autore, quando Giuda sacrifica Gesù, lo sacrifica ai demoni, non al Dio supremo. Con ciò, vuol prendersi gioco della fede cristiana nel valore salvifico della morte di Gesù e dell’efficacia della Eucarestia».

D’accordo, la Società aveva un compito difficile, restaurare un vecchio vangelo che stava da secoli in una cassa ridotto in briciole. Era stato trafugato da una tomba egizia negli anni ’70 e ha languito per decenni nel mercato antiquario clandestino, e ha persino passato del tempo nel freezer di qualcuno. Per cui è davvero incredibile che la Società ne abbia recuperato anche solo una parte, anzi è riuscita a ricomporlo all’85%. Detto questo, il problema grosso è che la Società voleva un’esclusiva. Per questo ha voluto che i suoi traduttori esperti firmassero un impegno al segreto, e a non discutere il testo con altri competenti prima della pubblicazione.SAN GIOVANNI NELLE ALTRE ULTIME CENE
«Un’altra difficoltà è che quando il National Geographic ha pubblicato la trascrizione, il fac-simile del manoscritto originale che ha reso pubblico era ridotto in dimensioni del 56%, ciò che lo rende inutilizzabile per un lavoro scientifico. Senza copie in grandezza naturale, siamo come il cieco che conduce altri ciechi. La situazione mi ricorda molto il blocco che tenne lontano gli studiosi dai Rotoli del Mar Morto decenni orsono. Quando i manoscritti sono accaparrati dai pochi, ne nascono errori e un monopolio dell’interpretazione’ che è molto difficile rovesciare, anche quando l’interpretazione è dimostrata falsa. Mi domando perché tanti esperti del mestiere e tanti scrittori abbiano tratto ispirazione dalla versione del vangelo di Giuda fatta dal National Geographic. Magari ciò deriva da un comprensibile desiderio di cambiare la relazione tra ebrei e cristiani. Giuda è un personaggio spaventoso: per i cristiani, è colui che aveva avuto tutto il bene e ha tradito Dio per una manciata di monete. Per gli ebrei, Giuda è è il personaggio chiave la cui vicenda è stata usata dai cristiani per tacciarli di Deicidio nei secoli.” Alla fine DeConick conclude: ” Sono d’accordo sul fatto che dobbiamo continuare verso la riconciliazione di questo antico scisma; ma fare di Giuda un eroe non mi pare la soluzione giusta”. Vangelo di Giuda Maurizio Blondet

Ed eccoci alla conclusione più evidente: c’è la massoneria dietro la diffusione degli gnostici che spaccia questi scritti come ricostruzioni alternative della vita di Gesù per allontanare le persone dalla fede perchè se Cristo si fosse sposato e avesse generato figli non avrebbe avuto senso la nascita verginale, ne avrebbe senso il valore della castità se egli stesso era un fornicatore con al seguito una “compagna” . “ tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.  Chi odia me, odia anche il Padre mio”. (GV 15,10-23).
E mentre si accerta un’ignoranza stucchevole in materia di scritture e di Vangeli, si sente più spesso ripetere tra le labbra di profani una frase estrapolata dal Salmo 81 “Voi siete dei” , peccato che i propugnatori di questa mistificazione non proseguano oltre “ “Voi siete dei, ma morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”. Siamo caduti col peccato, il diavolo ci ha fatto precipitare, altro che “Gnosi”, ma grazie al sacrificio redentore di Cristo, abbiamo la possibilità di elevarci alla luce “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare Figli di Dio”( GV 1,12). Finora, usando solo la logica abbiamo provato come la verità dei Vangeli sia inattaccabile e di quanto la sofferenza terrena sia inevitabile per raggiungere la gloria eterna. La via e’ quella della Croce, la croce che però porta alla Risurrezione. Anche i greci a modo loro avevano capito il valore delle sofferenze. Eschilo diceva “soffrire uguale conoscere”.
Un mistero che la maggior parte si rifiuta di accettare abituato com’è a volersi considerare un piccolo dio e a trovare il proprio paradiso su questa terra.
Cari lettori ci sono effettivamente misteri che non vi sono noti, ma non perchè qualcuno ve li abbia celati nel corso dei secoli, ma più semplicemente perchè voi stessi non leggete le scritture, perchè se lo faceste scoprireste la felicità che vi è nell’essere Cristiani. “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. (GV 15,11)

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