
Influenza aviaria H5N1, il virus è mutato: si può trasmettere da uomo a uomo, morta una bimba di 11 anni. Gli scienziati sul campo che hanno effettuato la scoperta hanno affermato che la situazione «deve essere trattata con la massima attenzione».
Un ceppo di influenza aviaria H5N1, che ha provocato la morte di una studentessa in Cambogia si è evoluto per infettare meglio le cellule umane. Il caso, secondo gli esperti, rappresenta un segnale preoccupante.
Gli scienziati sul campo che hanno effettuato la scoperta hanno affermato che la situazione «deve essere trattata con la massima attenzione». Secondo le loro rilevazioni ci sarebbero «alcune indicazioni» che dimostrerebbero come il virus abbia già «attraversato» un essere umano e raccolto le nuove mutazioni prima di infettare la ragazza.
Influenza aviaria H5N1, i casi nell’uomo
«Le autorità cambogiane ci hanno informato di 2 casi confermati di influenza aviaria H5N1, entrambi membri della stessa famiglia. Uno dei casi è la bambina di 11 anni», che «purtroppo è morta» nei giorni scorsi. Si tratta della prima vittima accertata.
«Siamo in stretto contatto con le autorità del Paese per capire di più sull’epidemia. Le indagini sul campo sono in corso. La situazione globale dell’H5N1 è preoccupante data l’ampia diffusione del virus negli uccelli in tutto il mondo e le crescenti segnalazioni di casi nei mammiferi, compreso l’uomo».
A sottolinearlo è stata Sylvie Briand, direttrice della Preparazione e prevenzione di epidemie e pandemie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un incontro stampa avvenuto lo scorso 24 febbraio. «L’influenza H5N1 è una grave malattia respiratoria, con una serie di sintomi osservati da lievi a fatali. Il tasso di mortalità tra i casi segnalati con infezione da H5N1 nel corso degli anni è superiore al 50%», ha ricordato Briand, spiegando che «l’Oms prende sul serio il rischio di questo virus e sollecita una maggiore vigilanza da parte di tutti i Paesi».
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