Sempre più offerte, ma il prezzo cambia: le nuove insidie dell’ecommerce

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Il mercato diventa più complesso, quindi anche gli utenti devono affinare le proprie pratiche d’acquisto. Stando attenti ai cambi dinamici di prezzo e sfruttando al massimo le opportunità dell’eshopping.

”Ma come mai questo cellulare ora costa ben 50 euro di più rispetto a mercoledì scorso? Sono passati solo tre giorni”. Una domanda lecita per chi si trova alle prese con lo shopping online, magari chiedendosi anche perché quel vestito messo nel carrello virtuale e non ancora acquistato solo poche ore dopo costa il 20 per cento in meno. Ebbene sì, il consumatore di oggi può essere disorientato, eppure – oltre ad aumenti ingiustificati – ci sono anche nuove opportunità da cogliere. L’ecommerce sta entrando in una fase più evoluta. E’ quella dei prezzi dinamici, che cambiano a seconda di doversi parametri soggettivi e oggettivi. E non è la sola novità, perché ci sono sempre meno distinzioni tra online e offline. Ecco perché il ”consumatore 2.0, risparmiatore accorto, deve muoversi con un occhio alle offerte sul web, armato di smartphone, e l’altro agli acquisti nei luoghi fisici, scoprendo di volta in volta dove e come risparmiare”, spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano.

A riassumere il fenomeno della fluttuazione dei prezzi che caratterizza questo nuovo scenario, che sarà presentato all’evento annuale degli osservatori del Politecnico di Milano, è un rapporto di Idealo che ne analizza le dinamiche, a favore del consumatore.

Come cambia l’ecommerce. Ci sono tre aspetti in gioco. Il primo, prevedibile, è una radicalizzazione di caratteristiche storiche dello strumento. ”L’ecommerce ha aumentato l’offerta creando un negozio infinito e sempre accessibile, quindi, ha fatto scendere i prezzi. Anche quelli dei negozi fisici, di beni e servizi, come le assicurazioni, per via di una doppia sovrabbondanza: di offerte e di informazioni sui prodotti”, dice Liscia. ”Questi fattori sono esaltati dalla diffusine di smartphone, che facilitano l’accesso a offerte e informazioni. Ora la comparazione dei prezzi è possibile in ogni momento”, aggiunge Liscia. ”Il prossimo passo su questo percorso sarà l’utilizzo della realtà aumentata per facilitare confronto e acquisto”.
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Non comprare subito
Sfruttiamo a nostro vantaggio la politica dei prezzi dinamici: esprimiamo interesse per un prodotto ma aspettiamo a comprarlo, per avere uno sconto personalizzato.

Secondo fattore: i prezzi dinamici. Lo studio di Idealo nota che i prezzi cambiano in base a molti fattori: i negozi li modificano in base a quelli praticati dalla concorrenza, alla frequenza degli acquisti, al giorno della settimana e all’ora, al comportamento e al profilo degli utenti. Sabato e domenica (in certi casi anche venerdì) si spende di più, idem la sera. Comprare domenica sera è poco furbo, ad esempio, perché aspettando la mattina dopo si risparmia molto. Se siamo profilati dal portale come ”alto spendenti”, magari solo perché navighiamo con un computer Apple, aspettiamoci prezzi più alti, secondo quanto riscontrato dal rapporto Idealo. I siti riescono a modificare i prezzi grazie all’analisi di dati, al momento più diffuse all’estero e sui grandi portali. ”Ma è prevedibile che si diffonderanno anche in Italia e sui siti di media grandezza”, spiega Liscia.

Terzo fattore: l’ecommerce sta per vincere la lunga battaglia con le barriere del mondo fisico. ”La commissione europea sta spingendo per eliminare il geo-blocking, cioè le barriere che impediscono ai consumatori di acquistare bene e in modo conveniente su siti stranieri – dice Liscia. E’ in via di miglioramento anche la logistica: nel Regno Unito è normale comprare un prodotto e riceverlo in poche ore (anche una o due), magari anche in un luogo di passaggio come il ristorante dove ci troviamo al momento dell’acquisto”.

I consigli. La regola d’oro che vale oggi per risparmiare è comparare sempre, dovunque e comunque. Ad esempio, usando motori di comparazione prezzi online (come Trovaprezzi.it, Idealo.it, Kelkoo.it), via web o via app. Non acquistare nel primo negozio online che capita. E approfittare anche delle estensioni del browser, come Shoptimate, che facilitano il compito di trovare il negozio più economico per quel prodotto in quel momento. Secondo: vedere l’andamento del prezzo di un prodotto su un sito, nei diversi giorni e ore. Possiamo farlo con siti ed estensioni browser come Keepa e The Camelizer, che ci avvisano quando un certo prodotto scende di prezzo. Come detto, però, in linea di massima evitiamo la sera e il fine settimana per gli acquisti. Terzo: non snobbiamo gli acquisti offline, che – come si è visto – si sono ormai adattati alla rivoluzione ecommerce. Banalmente, può voler dire che quando siamo in un negozio vale la pena confrontare i suoi prezzi con quelli online e scoprire dove si risparmia. Spesso, ma non sempre, la convenienza è online: torna utile, cioè, controllare i ”sotto costo” dei volantini ora disponibili anche online, con comparazioni facili, per esempio su Doveconviene.it. Ci sono anche app (come Risparmiosuper) che confronta i prezzi nei supermercati in zona.

E’ sempre più diffusa anche la prassi di usare il prezzo online per contrattare uno sconto in un negozio fisico”, aggiunge Liscia. Impariamo quindi a sfruttare i prezzi dinamici a nostro vantaggio. ”Possiamo per esempio mostrare interesse per un prodotto su un sito, cliccandoci o mettendolo nel carrello, e poi non comprarlo. Riceveremo un’offerta scontata dal negozio, dopo un po’ di tempo”, suggerisce Liscia. Per non farci profilare come ”alto spendenti”, Idealo consiglia di fare shopping in modalità anonima (per esempio con l’opzione ”incognito” di Chrome, il navigatore di Google) o di cancellare i dati della navigazione sul browser. Anche se l’efficacia di questo rimedio è tutta da verificare, dato che i siti utilizzano diversi metodi per profilarci, alcuni inevitabili (ad esempio, chiedendoci di usare un account personale sulla piattaforma).

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