L’estate della fibra ottica in casa: gara tra gli operatori per accelerare la copertura

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Per lo sviluppo della rete è iniziata una nuova fase: quella precedente era tutta sulla fibra ottica di livello inferiore, quella fino agli armadi, che ora corre fino a 100-200 megabit al secondo. La nuova arriva a un gigabit. Ha preso la rincorsa l’offerta di banda ultra larga italiana: è un’estate bollente di annunci, da cui emerge che gli operatori sono entrati in una nuova fase. Inconcepibile fino a pochi mesi fa. Adesso fanno a gara per aumentare la copertura con fibra ottica nelle case, ossia la banda ultra larga più pregiata. Una rete a prova di futuro, che già oggi dà una velocità di un gigabit al secondo in alcune città. Nella fase precedente invece la scommessa dell’Italia era tutta sulla fibra ottica di livello inferiore, quella fino agli armadi, che ora corre fino a 100-200 megabit al secondo.

L’ultimo annuncio, questa settimana, è di Enel: grazie all’acquisizione Metroweb può potenziare il piano, promettendo ora di coprire 250 città – invece delle 224 annunciate in precedenza – entro il 2021, con un investimento da 3,7 miliardi di euro (invece di 2,5 miliardi). Saranno 9,5 milioni di case (rispetto alle 7,5 milioni del piano precedente) nel periodo 2016-2021. Poi finirà il cablaggio delle prime 10 città – Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia – a partire dal secondo trimestre del 2017. L’ultima di queste sarà conclusa nel primo trimestre del 2019.

Perugia ha già le prime connessioni, con offerte un gigabit di Vodafone e Wind. Anche Tiscali sarà su rete Enel, come annunciato qualche giorno fa. Tim dà invece un gigabit già a Milano, Torino, Catania, Perugia e Bari. Coprirà 100 città entro il 2018 con fibra ottica nelle case (in aggiunta a quelle che raggiungerà con fibra ottica fino agli armadi, per un totale pari all’84 per cento della popolazione). Vodafone offre inoltre 500 Megabit su rete Metroweb a Milano e in alcuni quartieri di Bologna e Torino, mentre Wind passerà ai 500 megabit (dagli attuali 100) su rete Metroweb entro settembre-ottobre.

Non è finita: Tim e Fastweb qualche giorno fa hanno stretto un accordo per collegare entro il 2020 con fibra nelle case (FTTH) le principali 29 città. Tim acquisirà da Fastweb nei prossimi 18 mesi le infrastrutture con tecnologia FTTH che consentiranno di collegare alla rete Tim circa 650mila unità immobiliari in 6 città. Fastweb invece porterà il numero di unità abitative e sedi business coperte dalla propria rete FTTH dagli attuali 2 milioni a 5 milioni, cioè il 20% della popolazione italiana.
E’ proprio una svolta, se si considera che questi i due operatori hanno basato la propria strategia su una strada opposta ai termini di questo accorso, ossia creare due reti fibra ottica fino agli armadi in modo indipendente e largamente sovrapposte. Fastweb nel contempo sta potenziando la propria rete in fibra fino agli armadi, essendo il primo operatore a offrirvi sopra 200 Megabit (contro i 100 degli altri), ora in 24 città.

Buone notizie per la rete italiana, insomma, che ora corre verso la sola tecnologia a prova di futuro, la fibra ottica nelle case, appunto. Va detto che i piani degli operatori riguardano solo le aree A e B (delle quattro inquadrate con il piano del Governo), con questa rete. Ossia le città più pregiate. E quella B sarà coperta solo in parte in questo modo. La C riceverà fibra nelle case con il piano del Governo, che realizzerà una rete pubblica tramite intervento diretto dello Stato.
In questo quadro, il prossimo impegno dell’Italia sarà trovare un modo per estendere al massimo la fibra ottica nelle case supplendo ai limiti dei piani degli operatori nell’area B. In quella D invece la sfida è sfruttare al meglio tecnologie banda ultra larga alternative, come il wireless fisso, insieme con la fibra fino agli armadi.

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