La più grande frode italiana in cryptovalute

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Frode da 120 milioni con cryptovaluta, denunciato 34enne fiorentino. Sarebbero stati truffati oltre 230 mila risparmiatori.

Identificato dalla polizia postale l’autore del più grande attacco cyber-finanziario in Italia, uno dei piu’ grandi mai realizzati nel mondo nel settore delle cryptovalute. Gli investigatori della polizia postale di Firenze e della Sezione financial cybercrime del servizio centrale della Polizia Postale in Roma, con l´ausilio del personale della Guardia di finanza della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Firenze, hanno eseguito la misura del divieto di esercitare attivita’ d´impresa e di ricoprire uffici direttivi di imprese nei confronti di F.F., 34 anni, della provincia di Firenze, amministratore unico di una società italiana che gestisce una piattaforma di scambio di cryptovalute (exchange), ritenuto responsabile di una frode informatica di 120 milioni di euro, di bancarotta fraudolenta e di auto riciclaggio. Il provvedimento e’ stato emesso dal gup Gianluca Mancuso. Truffati oltre 230 mila risparmiatori.

Per la prima volta in Italia e in Europa si sono documentate condotte fraudolente e distrattive ai danni di investitori, poste in essere integralmente su piattaforme informatiche e l´impiego di monete virtuali. L´attività si inquadra in una più ampia strategia finalizzata al contrasto della criminalità economica ed in particolare degli illeciti arricchimenti attraverso l´utilizzo indebito di piattaforme online e di strumenti informatici che le investigazioni svolte rivelano in crescente aumento, sviluppata dalla Procura di Firenze, diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, che ha affidato l´indagine all’aggiunto Luca Tescaroli e al sostituto procuratore Sandro Cutrignelli del Dipartimento Reati Informatici, e al procuratore aggiunto Gabriele Mazzotta e al sostituto Fabio Di Vizio del Dipartimento Reati Societari e Fallimentari.

La complessa e delicata indagine svolta dal Compartimento di Firenze, con la produttiva collaborazione dei finanzieri in servizio presso la Procura fiorentina è stata avviata nel febbraio del 2018, a seguito di una denuncia presentata da F.F., amministratore unico della piattaforma di exchange, relativa al furto di una ingente somma della cryptovaluta denominata ‘Nano’ XRP per un controvalore di circa 120 milioni di euro, realizzato sfruttando un bug del protocollo Nano ed effettuando illecite transazioni, tutte relative a gennaio 2018. L´uomo, gia’ noto agli investigatori quale fornitore di moneta virtuale denominata Bitcoin(BTC), utilizzata come strumento finanziario di pagamento nei fenomeni estorsivi ricollegabili ai virus cryptolocker, nonostante una sua apparente condotta collaborativa, sin dalle prime dichiarazioni ha indotto gli inquirenti a non escludere un suo fattivo coinvolgimento nella vicenda, soprattutto a seguito di dichiarazioni contrastanti e contraddittorie dello stesso e dei suoi soci collaboratori.

D´altro canto gli utenti per acquistare XRB Nano, nel periodo intercorrente tra il 1 dicembre 2017 e il 28 febbraio 2018, secondo quanto accertato dagli investigatori, hanno movimentato e versato Bitcoin per un valore equivalente a 593.527.000 euro. A tale afflusso e alle conseguenti operazioni è corrisposto l´incremento delle commissioni dell’indagato. Gli investigatori inoltre attraverso complessi accertamenti informatici e analisi di operazioni bancarie online, con la collaborazione dei funzionari dell´UIF (Unita’ di Informazione Finanziaria) della Banca d´Italia e della Sezione di PG – aliquota Guardia di Finanza della Procura di Firenze, hanno accertato che l´uomo, tre giorni prima della presentazione della denuncia, avrebbe trasferito sul proprio conto personale, incardinato presso la societa’ di digital currency exchanger ‘The Rock Trading S.r.l’ di Malta ben 230 cryptomonete Bitcoin BTC(che al cambio nel periodo di riferimento corrispondeva a circa 1.700.000 euro), riconducibili ai clienti della piattaforma di scambio.

Senza dubbio si è trattato di un´operazione articolata e complessa, di cui non esisterebbero precedenti, eseguita per la prima volta in Europa con tecniche innovative dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, attraverso l´ideazione di un protocollo per il trasferimento della criptomoneta posta sotto sequestro. Inoltre, sono stati eseguiti 6 decreti di perquisizione emessi a carico dell’indagato e dei suoi soci e collaboratori, con sequestro di un elevato numero dispositivi informatici (PC, hard-disk, pendrive).

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