Le ultime corrispondenze di Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin, in merito ai suoi progetti futuri. Dodici anni fa, precisamente il 23 aprile 2011, un individuo noto come Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin, scrisse una delle sue ultime corrispondenze con lo sviluppatore di software Mike Hearn.
Nello specifico, la mente dietro Bitcoin aveva dichiarato che lui, lei o loro erano “passati ad altre cose” e ha affermato con sicurezza che il progetto era stato affidato in “buone mani”. Di seguito tutti i dettagli.
Satoshi Nakamoto crea Bitcoin e scompare nel nulla
Come sappiamo, dopo la creazione di Bitcoin e l’implementazione iniziale della tecnologia, il misterioso Satoshi Nakamoto è scomparso dalla scena pubblica nel dicembre del 2010.
In particolare, l’ultimo messaggio pubblico di Nakamoto è stato emesso il 12 dicembre dello stesso anno, quando Nakamoto ha sottolineato che “c’è altro lavoro da fare su DoS (denial-of-service)”.
Successivamente, il creatore di Bitcoin ha tenuto una corrispondenza con alcuni degli sviluppatori dietro la prestigiosa crypto, tra cui Mike Hearn e Gavin Andresen. Hearn, nello specifico, ha ricevuto un’e-mail da Nakamoto il 23 aprile 2011, intitolata “Tenere monete in uno stato non spendibile per una finestra temporale continua”.
Al tempo stesso, proprio Hearn chiedeva informazioni sulla possibilità del ritorno di Nakamoto nella comunità Bitcoin.
Ed è stato a quel punto che Nakamoto ha affermato che lui, lei o loro erano “passati ad altre cose”, dichiarando con fermezza che il progetto era in “buone mani con Gavin e gli altri”.
Il creatore di Bitcoin, inoltre, aveva anche rinnovato la speranza per il continuo sviluppo di Bitcoinj, la versione Java di Bitcoin di Mike Hearn, in quanto offre agli sviluppatori Java qualcosa su cui lavorare.
Pochi giorni dopo questi fatti, Andresen ha ricevuto un’e-mail da Nakamoto in cui questo esprimeva frustrazione per il ritratto negativo ricevuto dalla stampa, come si legge:
“Vorrei che non continuassi a parlare di me come di una misteriosa figura oscura. La stampa lo trasforma in un angolo di valuta pirata. Invece occupati del progetto open source e dai più credito ai tuoi contributori di sviluppo; aiuta a motivarli.”
È importante sottolineare che proprio questa mail è considerata l’ultima comunicazione conosciuta dall’enigmatico creatore di Bitcoin a chiunque.
Le speculazioni in merito all’identità segreta
Alcune delle speculazioni più importanti in merito all’identità del misterioso creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto sono avvenute il 7 marzo 2014, quando un articolo su Newsweek aveva affermato che il creatore di Bitcoin era un giapponese-americano di 64 anni di nome Dorian Nakamoto.
Tuttavia, un messaggio presumibilmente scritto da Nakamoto, è apparso sul forum online della P2P Foundation per smentire quanto sostenuto, come si legge:
“Non sono Dorian Nakamoto.”
Da allora, non sono emersi ulteriori messaggi dal creatore di Bitcoin e di conseguenza le e-mail a Hearn e Andresen rimangono l’ultima traccia di testimonianze da parte di Nakamoto da oltre dieci anni.
Ma perché si pensava proprio a Dorian Nakamoto dietro l’identità nascosta dell’inventore di Bitcoin? Tutto inizia appunto nel 2014, quando Leah McGrath Goodman di Newsweek ha pubblicato un articolo, di cui sopra, in cui affermava che si trattava del residente in California Dorian Nakamoto.
Come ben sappiamo, negli ultimi undici anni ci sono state numerose identità che si sono autoproclamate di essere Satoshi, così come quelli che sono stati accusati da terzi di esserlo.
La maggior parte dei sospetti, inoltre, aveva qualche legame con il movimento cypherpunk, ma non il sospettato di Goodman, il quale ha passato due mesi a indagare sulla sua storia. Nello specifico, uno dei maggiori punti di forza a sostegno del fatto che l’inventore di Bitcoin fosse Dorian Nakamoto risiede nel suo nome di nascita, che a quanto pare è proprio Satoshi Nakamoto.
Inoltre, quando Goodman è arrivato a casa di Dorian in California, quest’ultimo aveva dichiarato che “non era più coinvolto in questo” e che “non può discuterne”. Il commento ha dunque spinto Goodman e le sue coorti di Newsweek a presumere che stesse parlando della creazione di Bitcoin, motivo per cui si è poi scatenata la teoria di cui sopra.
Le teorie più importanti in merito all’identità del creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto
Come si può facilmente immaginare, le teorie sulla vera identità di Satoshi Nakamoto sono numerose, in quanto nessuno veramente sa se è un uomo, una donna, un insieme di persone o altro ancora.
Per risalire all’identità, dunque, all’inizio alcuni erano partiti dall’origine del nome giapponese. Infatti, in giapponese “satoshi” significa “un pensiero chiaro, veloce e saggio”.
Mentre, “Naka” può significare “medium”, “dentro” o “relazione”. Infine, “Moto” può significare “origine” o “fondamento”.
Tuttavia, non è mai stato verificato che questi significati possano ricondurre all’identità dietro la persona che ha inventato Bitcoin. Inoltre, in un secondo momento, si era pensato a Michael Clear, laureato in crittografia al Trinity College.
Tuttavia, Clear ha negato ogni suo possibile coinvolgimento dietro l’invenzione di Bitcoin. Altri ancora sospettavano di Vili Lehdonvirta, ex sviluppatore di giochi finlandese, ma anch’egli ha smentito qualsiasi legame con Satoshi.
Non solo, nel 2017, dopo una soffiata di un dipendente di SpaceX, è apparsa l’idea sul web che dietro allo pseudonimo si nascondesse Elon Musk, teoria poi smentita dallo stesso imprenditore sul suo account Twitter.
Come abbiamo visto, le teorie negli anni sono balzate da una persona all’altra, fino ad arrivare alle dichiarazioni di Wright del 2016. Wright, al momento, sembra essere la personalità più accreditata per essere la mente dietro la creazione di Bitcoin.
Ad ogni modo, in tutti questi anni ci sono state solo speculazioni, molte delle quali smentite. Dunque, molti dubbi e pochissime certezze in merito all’identità nascosta dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Viene spontaneo chiedersi se sapremo mai chi è veramente l’ideatore della famosa crypto Bitcoin.
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