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Germania all’attacco delle fake news: “Multare Facebook se non le cancella”

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Germania all'attacco delle fake news: "Multare Facebook se non le cancella"
Germania all'attacco delle fake news: "Multare Facebook se non le cancella"
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Il ministro della Giustizia, Heiko Mass (SPD) minaccia una stretta penale per chi diffama o diffonde notizie false sul social in blu: “Se non dovesse reagire alla segnalazione di una notizia falsa cancellandola entro 24 ore, rischierebbe sanzione di 500mila euro”.

In vista di una campagna elettorale che per la stessa ammissione di Angela Merkel sarà “dura”, i politici fanno a gara da settimane nel proporre misure restrittive da applicare ai social media. Ora è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Heiko Mass (SPD), minacciando una stretta penale per chi diffama o diffonde notizie false su Facebook. E il suo compagno di partito, il capogruppo al Bundestag, Thomas Oppermann, ha chiesto in un’intervista allo Spiegel che Facebook apra una sede in Germania dove poter avanzare reclami 24 ore su 24.

Nello schema suggerito dal deputato, “se Facebook non dovesse reagire alla segnalazione di una notizia falsa cancellandola entro 24 ore, rischierebbe 500mila euro di multa”. Oppermann ha promesso di mettersi al lavoro con il capogruppo della Cdu, Volker Kauder, subito dopo la pausa natalizia per concire una legge che prevenga la diffusione delle cosiddette ‘fake news’. La Grande coalizione, insomma, si metterà al lavoro su una stretta sui social media.

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Il ministro Maass suggerisce dal canto suo che “nel caso di diffamazione esercitata nei confronti di un personaggio pubblico” l’autore di notizie false rischi fino a cinque anni di carcere. “Dobbiamo fare in modo che chiunque tenti di manipolare il dibattito pubblico con queste bugie sappia il rischio che corre” ha proseguito, suggerendo anche ai giudici di usare la mano pesante con chi diffama su Facebook.
Sul tema è intervenuto anche il presidente uscente del Parlamento europeo, Martin Schulz (Spd), che propone una legge europea sul tema. Anche lui chiede che sia anche il colosso di Mark Zuckerberg a pagare, se le ‘fake news’ non spariscono in tempo dal social.
Intanto il presidente degli editori tedeschi, Frank Überall, ha stoppato la proposta di estendere le leggi che valgono per i giornalisti ai social media. “È molto chiaro: Facebook, Twitter e altre piattaforme digitali non sono media. Per loro non possono valere le regole che valgono per i giornalisti”. Ma il diritto penale offre già abbastanza margini per punire qualcuno che diffami o diffonda bufale, ha aggiunto Überall.
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