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Facebook, il Live è un fake: 6 milioni di visualizzazioni per una lampadina

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Facebook, il Live è un fake: 6 milioni di visualizzazioni per una lampadina
Facebook, il Live è un fake: 6 milioni di visualizzazioni per una lampadina
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Milioni di visualizzazioni, centinaia di migliaia di commenti  e reazioni. Ma il Facebook Live è in realtà un fake. A smascherarlo l’emittente statunitense Bbc.

”Siamo in diretta, guarda come si cambia una lampadina su una torre di 600 metri”. Le premesse per attirare curiosi e clic ci sono tutte: una scalata di quattro ore, le nuvole che si vedono in basso e il respiro affannato del tecnico che tenta l’impresa. Peccato che il Facebook Live pubblicato il 3 novembre dalle pagine di InterEstinate e Usa Viral, in realtà, era un fake. Eppure a cascarci sono stati in tanti, considerati i sei milioni di visualizzazioni. E non è neppure la prima volta che accade un fatto del genere.

Nei giorni scorsi Usa Viral e InterEstinate, ma non solo, avevano già pubblicato un finto live streaming. Così il 26 ottobre milioni di persone sono rimaste incollate a Facebook credendo di seguire in diretta una passeggiata ”stellare”. Il successo dell’evento sembra avere aperto una nuova strada, appunto, quella delle falsi Facebook Live.

A smascherare il fake della presunta Stazione spaziale era stato il sito The Verge. Questa volta, invece, a segnalarlo è Bbc analizzando il video mandato online come se fosse stato in real time. ”Il filmato è lungo quattro ore – si legge sul sito dell’emittente britannica – ma non lo era e non lo è”. Passato e presente usati non a caso: il video non solo è vecchio – la prima ‘traccià su internet risale al 21 settembre 2015 – ma dura appena 18 minuti. Per arrivare a coprire le quattro ore di ”finta diretta” la ripresa è stata messa in loop, cioè ripetuta più volte, per ben 240 minuti. Un dettaglio di cui pochissimi utenti si sono resi conto, inascoltati tra le centinaia di migliaia di persone che commentavano entusiaste. Inutile, aggiunge Bbc, ogni tentativo di chiedere spiegazioni: né l’uno né l’altro profilo sembrano disposti a spiegare la scelta di mandare ”in onda” il fake.

L’obiettivo non dichiarato, ma presumibile, è la viralità: raggiungere quanti più utenti possibile. L’utenza di Facebook Live non è solo ampia, ma anche redditizia. Pensata tre anni fa solo per giornalisti e celebrità, la diretta Facebook è stata estesa a tutti gli utenti nel marzo 2016. Da quel giorno lo streaming live, oltre a diventare una moda, si è consolidato come un business sia per la piattaforma sia per le pagine che li propongono e che hanno siglato con l’azienda un contratto di remunerazione per le visualizzazioni ottenute.

Sin dal primo giorno, il coinvolgimento del pubblico per questo tipo di contenuti è stato altissimo: oltre 8 miliardi le ”views” video al giorno a livello globale, con 500 milioni di persone che guardano almeno una clip ogni 24 ore. Motivo per cui Mark Zuckerberg sta lavorando per portare la diretta anche su scrivania, dando la possibilità di trasmettere live anche dal computer.

I live più visti. Tra i video in real time più visti fino a oggi c’è quello realizzato da BuzzFeed, con un titolo che è un chiaro invito:  ”Guardaci mentre facciamo esplodere un cocomero con un elastico alla volta”. Un video da 11 milioni di visualizzazioni, 18 mila condivisioni e 321 mila commenti. Nulla in confronto ai 144 milioni di visualizzazioni ottenute da Candace Payne e la sua maschera di Chewbacca, il personaggio tutto peli dell’universo di Guerre stellari. Facebook Live virali, certo, ma veri. Ma ora è facile dubitare.

Dal canto suo Facebook Italia, ci fa sapere che si stanno ”dedicando molte risorse aggiuntive per affrontare le questioni di copyright per i Live video. Stiamo allargando il nostro team globale che elabora le segnalazioni di violazione delle policy nei differenti fusi orari non appena arrivano”. Anche se qui non si tratta tanto di copyright, quanto di capire come si possa spacciare una registrazione per un Live sul social network. Finora si tratta di due casi in meno di un mese. Ma non è detto che l’esperienza non venga replicata, visto che basta il cambio di una lampadina per attrarre milioni di spettatori con un clic, indipendentemente dalla verità.

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