“Come sono riuscito a bloccare gli sms pubblicitari degli operatori telefonici”

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Una guida per porre fine allo spam. Che sono riuscito a fronteggiare – nel mio caso – mandando una mail a H3G. Ma con gli altri gestori sono utilizzabili altri metodi.
Abbiamo un nuovo operatore telefonico e senza accorgercene sia entrati nel girone della pubblicità non richiesta. Chissà quando e dove abbiamo dato l’autorizzazione a riceverla. Oppure – peggio ancora – abbiamo appena lasciato un gestore, che ora ci tormenta con sms pubblicitari; se possibile, ancora più numerosi rispetto a quando eravamo suo cliente. Quest’ultimo caso è capitato a noi, con l’operatore H3G, così abbiamo trovato un modo efficace per chiedere di non trattare più i nostri dati personali e così bloccare gli sms pubblicitari. Ma anche con gli altri operatori può succedere lo stesso, a quanto risulta dalle storie raccontate sui forum specializzati. E ogni operatore fornisce un modo per liberarsi da questa tortura in forma di sms.


Un problema giuridico. Prima di vedere come fare, ricordiamo che la questione affonda le radici in un problema normativo irrisolto. La redazione l’ha affrontato a lungo: l’attuale disciplina che protegge gli utenti dai contatti pubblicitari non richiesti è fallata, come riconosciuto anche dal Garante Privacy. In sintesi, non c’è in Italia la possibilità di iscriversi a un registro universale per vietare di essere contattati a scopi pubblicitari. Una iscrizione insomma che vieti sempre e comunque le comunicazioni pubblicitarie, anche agli utenti che avessero dato il consenso per riceverlo (consenso che può essere estorto in vari modi o comunque dato per disattenzione)
È proprio questo il problema degli sms pubblicitari che vengono dagli operatori. Ci arrivano perché abbiamo dato il consenso in fase di attivazione della sim. Oppure quando attiviamo il nostro account online, sul sito (o app) dell’operatore per gestire la nostra sim. Il problema è che a volte questo consenso- con alcuni operatori- è obbligatorio per poter attivare il profilo online (dal Garante della Privacy dicono che è probabilmente un illecito, su cui stanno indagando). Non solo: poiché manca quel registro universale, una volta dato il consenso è molto difficile bloccare l’inondazione pubblicitaria. Bisogna infatti contattare ciascun soggetto a cui abbiamo dato consenso per negarglielo. Ecco, appunto: contattare il disturbatore. Ma come, con quali modalità? Il tutto è ben poco trasparente all’utente (e sarebbe il momento che il Garante Privacy intervenisse per obbligare tutte le aziende a fornire modalità per poter cancellare l’iscrizione).


Come fare con gli operatori telefonici. Nel nostro caso, abbiamo usato un metodo radicale: abbiamo trovato sul sito di 3 Italia la mail [email protected] e mandato una mail di negazione consenso al trattamento dei dati personali (“compresa la ricezione di sms pubblicitari” a quel numero di telefono). Per essere più incisivi, abbiamo messo in copia il Garante Privacy. Non ci siamo qualificati come giornalisti, perché volevamo verificare che il metodo funzionasse davvero. E funziona: dopo due settimane, arriva una mail da H3G, “La informiamo che abbiamo provveduto a registrare la Sua volontà di revoca del consenso al trattamento dei dati personali per finalità commerciali, evidenziandoLe al riguardo che l’effettività della suddetta operazione potrà essere differita per un breve lasso di tempo”. Bene: ricevevamo quasi un sms pubblicitario da un operatore che avevamo lasciato mesi prima. Alcuni erano generici, mentre altri venivano dai negozi della nostra provincia di residenza.
Con gli altri operatori non è stato possibile trovare una mail analoga. Scavando nei rispettivi siti, nelle pagine dedicate alla privacy, abbiamo trovato indicato però un metodo che vale per tutti, per bloccare gli sms pubblicitari: telefonare al call center e chiedere di farlo. È possibile chiamare il call center anche se non siamo più con quell’operatore (il consiglio però in questo caso è di usare un telefono fisso su rete Tim, per evitare di pagare la telefonata). Il problema è che in questo modo non è possibile tenere traccia della propria comunicazione, né tantomeno coinvolgere il Garante Privacy.


Un altro metodo è andare sul proprio profilo online, sul sito dell’operatore, è togliere il consenso, attraverso specifiche opzioni (Tim e Vodafone indicano anche questa modalità, nelle pagine web dedicate alla privacy). Non è possibile però fare così se riceviamo sms da un operatore che abbiamo già abbandonato. Allora, il solo modo per tenere traccia scritta, è mandare una lettera cartacea all’operatore, magari intestata anche al Garante Privacy (che poi informeremo via mail, allegando la lettera cartacea mandata all’operatore).

Ecco gli indirizzi:
Vodafone Italia S.p.A. – Casella Postale 190, 10015 – Ivrea (TO).
Ufficio Privacy Wind – Via Cesare Giulio Viola, 48 – 00148 Roma.
Telecom Italia S.p.A. via Gaetano Negri, 1 – 20123 Milano.
3G S.p.A. – Rif. CC Privacy – Via Alessandro Severo n. 246, 00145 Roma. Oppure, scrivere all’indirizzo [email protected].

Un’alternativa per lasciare qualcosa di scritto è usare i canali social degli operatori, ma a differenza delle precedenti non è una modalità indicata ufficialmente per bloccare la pubblicità. In conclusione, sarebbe opportuno che tutti gli operatori attivassero una mail dedicata e la pubblicizzassero con chiarezza sui propri siti.

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