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Buffett punta sull’hi tech e investe in Apple e Yahoo

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Buffett punta sull'hi tech e investe in Apple e Yahoo
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Il finanziere americano compra quasi un miliardo di dollari di azioni della società di Cupertino, cercando di rimediare al calo delle quotazioni del 20 per cento da inizio anno. E, allo stesso tempo, potrebbe sostenere la cordata che vuole rilevare il motore di ricerca in difficoltà economica.

Come si era già capito, l’affinità con le nuove tecnologie non è soltanto una questione di età. Ci possono essere giovani che a malapena riescono ad accedere il computer in ufficio e nativi analogici che diventano scatenati “smanettoni”. Figuriamoci poi se la tecnologia si incrocia con la finanza. E’ quello che, di fatto, potrebbe dimostrare Warren Buffett, forse il finanziere più noto al mondo che alla non banale età di 86 anni non ha nessuna intenzione di ritirarsi dagli affari. Anzi, se ne occupa sempre di più, cercando di dimostrare ancora una volta di essere al passo con i tempi.

Nella stessa giornata, la comunità di Wall Street non ha potuto fare a meno di leggere con avidità due notizie. La prima vede Buffett rilanciare su Apple, comprando un consistente pacchetto di azioni per mediare la perdita accumulata negli ultimi mesi. La seconda porterebbe il finanziere a essere protagonista nel tentativo di scalata a Yahoo.

La prima operazione riguarda Apple. La scommessa di Buffett su Apple in qualche modo la si potrebbe definire obbligata: Berkshire Hathaway, la conglomerata con cui guida i suoi investimenti, ha alzato la propria quota nel colosso di Cupertino a 9,81 milioni di azioni dal 31 marzo scorso. Una partecipazione che valeva all’epoca circa 1,07 miliardi di dollari ma che attualmente dovrebbe valere circa 181 milioni di dollari in meno, visto che venerdì il titolo ha chiuso a 90,52 dollari per azione, circa il 20% al di sotto del valore del 31 marzo. Secondo la documentazione presentata alla Sec, l’equivalente americano della Consob, è comunque una notizia positiva: nel luglio dell’anno scorso si attestava sopra i 130 dollari per azione, ma alla fine del primo trimestre era calato a 108,99 dollari, salvo poi scendere ulteriormente agli attuali poco più di 90 dollari. La settimana scorsa era sceso sotto i 90 dollari per la prima volta in due anni, con la capitalizzazione di mercato scivolata alle spalle di quella di Alphabet, la holding a cui fa capo Google.

Il rilancio di Buffet va in controtendenza rispetto a quanto appena deciso da un altro “finanziere” di punta di Wall Street: Carl Ichan alla fine di aprile ha liquidato tutte le posizioni in Apple (un pacchetto azionario valiutato attorno ai 5 miliardi alla fine del 2015). Ichan aveva fatto capire di essere preoccupato per le difficoltà che la società sta incontrando in Cina e per il calo dei ricavi dell’ultima trimestrale, il primo negli ultimi 13 anni. Secondo gli ultimi dati forniti da Apple i ricavi sono scesi a 50,5 miliardi di dollari, dai 58 miliardi di dollari dello stesso periodo 2015 (contro una previsione degli analisti per 52 miliardi). Insieme, sono calati anche gli utili netti: sono arrivati a 10,5 miliardi di dollari, in calo dai 13,6 miliardi dello stesso periodo dell’anno prima.

Diversa la situazione per Yahoo: in questo caso, Buffet non entrebbe direttamente, ma si “limiterebbe” a finanziare la cordata che sta lavorando per rilevare il controllo di Yahoo. “Yahoo non è il tipo di cosa di cui sarò mai un socio. Non conosco il business e non saprei come valutarlo, ma se Dan avesse bisogno di finanziamenti, con i termini e le protezioni adeguate, potremmo fornire aiuto finanziario”, ha scritto Buffett in una email diretta al canale tv economico Cnbc. Un tipo di interlocuziuone che non è nuovo a Buffett, che sa ben dosare le comunicazioni al mercato. Il riferimento del finanziere è a Dan Gilbert, fondatore e presidente di Quicken Loans, una società che offre mutui e che ha il suo quartier generale a Detroit. Gilbert viene indicato come il capo di un consorzio interessato ad asset che comprendono siti come Yahoo sport, Yahoo notizie e Yahoo finanza, ma anche il motore di ricerca, il servizio di email, la piattaforma per blog Tumblr e quella per immagini Flickr.

“Sono un ammiratore enorme di Dan e di quello che ha ottenuto a Quicken Loans”, ha aggiunto Buffett nella sua nota. I due se la dovranno vedere con  Verizon Communications, colosso dei media che fino a ora era dato in vantaggio. E non soltanto perché l’anno scorso ha acquisito Aol: l’integrazione con le attività di Yahoo avrebbe così un ulteriore valenza strategica. Gilbert, che è anche proprietario della squadra americana di basket Cleveland Cavaliers, si è già trovato al fianco di Buffet in un contesto non solo d’affari: è tra coloro che hanno firmato il cosiddetto “Giving pledeg”, l’iniziativa lanciata dal numero uno di Berkshire Hathaway e da Bill Gates, fondatore di Microsoft, per chiedere ai più ricchi di donare la maggior parte dei loro asset in beneficenza.

Un intervento su Yahoo sarebbe quanto mai necessario: nell’ultimo anno ha perso 4 miliardi e a febbraio ha annunciato che taglierà il 15 per cento della forza lavoro nel mondo, chiudendo – tra gli altri – anche l’ufficio di Milano.

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