Pillola rossa: anche voi entrate a far parte dei club degli sciroccati.
Pillola blu: provate a riportare amici e parenti sulla retta via.
E niente, dopo i successi americani e intergalattici, anche in Italia è arrivato il giochino cretino denominato Pokemon Go. Funziona così: scarichi l’ applicazione al costo di un bel niente, regali un po’ di preziosi dati sensibili a lorsignori e, infine, entri nel mondo virtuale e assai infantile dei mostriciattoli colorati, piazzati qua e là in città dai loro stessi inventori.
Alcuni sono a due passi, te li trovi sulla tovaglia, sopra il frigorifero, appoggiati sulla teglia di melanzana alla parmigiana, nel lettone intenti a guardare tua moglie in mutande. Tu ridi, ma se ci pensi è inquietante perché nessuno ha invitato il Pikachu di turno a bivaccare nel tuo salotto, eppure è lì, con la sua faccia da bambacione.
C’è chi se ne frega e, anzi, gode come un riccio: «punta» l’ esserino con il telefono, lo segue e prova a catturarlo prima che scappi o scompaia. Una volta «inglobato» entra a far parte della tua personalissima collezione di Pokemon. Dice il lettore: «Sì ma poi? Qual è il godimento finale? Si guadagnano quattrini? I Pokemon te lo fanno arrizzà? Ti puliscono casa?
No, niente. Servono solo a dire «ce l’ ho», come accadeva ai tempi delle figurine, solo che questa troiata ha effetti collaterali più significativi.
Effetto n° 1: è chiaramente tutto finto e innocuo, ma pensare che utilizzando il «filtro» dello schermo tu possa vedere simil-scarrafoni piazzati sul comodino o per le strade, è un filo inquietante. E subito vien da pensare: invece di scegliere codeste specie di insetti, gli ideatori non potevano studiare una versione del gioco con dei bei figoni paciarotti? Il tutto avrebbe assunto un senso diverso.
Effetto n° 2: tu, assatanato, ti ritrovi a vagare per la città.
Cioè, se il giochino viene preso seriamente (e la cosa a quanto pare si sta diffondendo a velocità siderale) sei chiamato a raggiungere luoghi lontani anche chilometri e indicati sulla mappa. Il tutto per entrare in possesso di Pokemon rarissimi. Non ci credete? Su youtube potete assistere a fenomeni di massa in cui decine e decine di persone un tempo normali si ritrovano – chessò – al parco perché in cima al tal albero si è piazzato il rarissimo Minchiemon (nome inventato).
Effetto n° 3: è tutto molto pericoloso. Sul serio. In Florida un tizio ha visto che 2 pisquani bivaccavano davanti a casa sua dicendo cose tipo «hai preso qualcosa?». Pensando si trattasse di ladri ha sparato, in realtà i due stavano tentando di catturare il rarissimo Testadicaiser (altro nome inventato).
Da noi più semplicemente è facile imbattersi in tizi che camminano ignorando bellamente il traffico o chi li circonda.
Effetto n° 4: gli inventori del giochino stanno facendo montagne di soldi tra pubblicità, futuri sviluppi (film e merchandising), cazzivari. Loro sono i meno pirla di tutti, è evidente.
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