Arriva la banda ultralarga “di Stato” 

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Enel Open Fiber fa il pieno nella gara per la realizzazione della rete in banda ultralarga “di Stato” nelle aree bianche, in cui gli operatori non hanno convenienza a investire in autonomia, di Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Dall’altra parte però il principale sconfitto in questa partita, Telecom Italia, fa capire di voler vendere cara la pelle parlando di «nessun impatto gestionale», ma anche di «interventi selettivi» in autonomia che ci saranno nelle aree in questione.

Open Fiber si è classificata prima in tutti e cinque i lotti del primo bando di gara da 1,4 miliardi per realizzare una rete pubblica che sarà data in concessione ventennale. Si tratta di una graduatoria provvisoria, frutto dell’esame delle offerte tecniche e delle offerte economiche e che ha visto prevalere la controllata di Enel guidata dall’amministratore delegato Tommaso Pompei, con offerte però qualificate come “anomale”: etichetta che in sostanza mette sub iudice la contesa, in attesa di verifiche per capire se il vincitore del bando è in grado di mantenere quel che promette. È lo stesso Codice degli appalti a prevedere questa fattispecie che ricorre quando un concorrente ottiene più dei quattro quinti del punteggio economico e tecnico. In questi casi è previsto dunque che scatti in automatico la procedura di verifica.

«Qualora tale risultato fosse confermato si tratterebbe di un notevole traguardo», ha commentato un portavoce Open Fiber affermando comunque di attendere «gli esiti ufficiali» da Infratel, la società in house del ministero dello Sviluppo economico incaricata di gestire operativamente questa partita.

In gara erano rimasti Telecom (in raggruppamento temporaneo d’impresa con altre società), Enel Open Fiber, Estra Spa (per la Toscana) e un raggruppamento temporaneo di imprese fra Retelit, Eolo ed Eds (per l’Emilia-Romagna). Ieri, a seguito dell’apertura delle buste con le offerte economiche, c’è stata la stesura di graduatorie provvisorie che hanno visto Open Fiber prevalere e distanziare, anche di molto, gli altri concorrenti. Nel primo lotto (Abruzzo e Molise) Eof ha prevalso su Telecom per 98,090 a 70,718. Nel secondo (Emilia-Romagna) con 97,270 punti Eof ha preceduto Telecom (73,915) e il raggruppamento fra Retelit, Eolo ed Eds (63,610). Nel terzo lotto(Lombardia) 98,593 punti per Eof e 80,614 per Telecom. Nel lotto quattro (Toscana) 96,629 per Eof contro i 72,830 di Estra e i 68,497 di Telecom. Infine nel lotto 5 (Veneto) Eof con i suoi 97,424 punti è risultata davanti a Telecom (71,117). In generale i punti in ballo erano 70 per la parte tecnica e 30 per la parte economica.

Ora, vista la qualificazione come anomale, le offerte di Eof necessiteranno di verifiche ad hoc con la commissione che dovrà valutare la congruità, serietà, sostenibilità e realizzabilità dell’offerta. Per Open Fiber ci saranno 15 giorni di tempo per rispondere, come previsto dalla lettera di invito inviata a suo tempo da Infratel ai partecipanti al bando.

Certo è che, se la graduatoria venisse confermata, andrebbe alla controllata Enel il primo round di uno scontro con Telecom diventato sempre più evidente col tempo. Il commento dell’ex incumbent tlc è stato affidato a una nota in cui si assicura che i risultati della gara «non hanno alcun impatto dal punto di vista gestionale, strategico e di posizionamento di mercato della società, che conferma i propri target e accelererà i propri piani di investimento per coprire in brevissimo tempo tutto il Paese». Nelle aree obiettivo della gara Telecom ricorda di essere «proprietaria di una propria rete» e su queste aree «in ogni caso la Società interverrà selettivamente con propria copertura in banda ultralarga fissa e mobile».

A tal proposito, a quanto si è potuto verificare, il 23 dicembre Telecom ha comunicato a Infratel un aggiornamento dei propri piani di copertura a banda ultralarga relativamente alle aree bianche di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia , Provincia Autonoma di Trento , Marche, Umbria, Lazio Campania, Basilicata e Sicilia. Nessuna di queste regioni rientra nel primo bando. Ma per il secondo – 1,25 miliardi di euro per altre 10 regioni e la provincia di Trento con offerte da presentare entro il 20 febbraio – occorrerà vedere come i nuovi impegni di Telecom possano impattare sulle aree messe a bando. C’è sempre da fare i conti con la disciplina degli aiuti di Stato. E se c’è già un operatore che investe, le aree “incentivabili” potrebbero dover essere ridotte per evitare ricorsi e stop. In aggiunta, su tutta l’operazione pende la spada di Damocle dei ricorsi al Tar presentati sia da Fastweb – discusso nel merito a metà dicembre e in attesa di decisione – sia da Telecom: discussione nel merito prevista proprio oggi. Se venissero accolti, invaliderebbero tutta la procedura.

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